Scuola

Vaccini, dopo una settimana il ministro annuncia circolari applicative. In assenza d’altro scuole usano comunicati stampa

Il testo definitivo non è stato ancora pubblicato e nulla si sa sulle effettive modalità di applicazione. Il ministro Fedeli annuncia una circolare a breve ma alcuni istituti, in assenza di delucidazioni, si sono portati avanti con circolari che sono copia-incolla dei comunicati stampa del ministero

“A breve arriverà una circolare alle scuole che invita i genitori a presentare i certificati di vaccinazione. Quelli che non sono vaccinati saranno segnalati alle Asl per sottoporli alle vaccinazioni”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Valeria Fedeli. Un documento molto atteso visto che il decreto vaccini ancora non è pubblicato in Gazzetta e il mondo della scuola, il personale medico e le famiglie, attendono di sapere da una settimana come sarà effettivamente applicato un provvedimento ad altissimo impatto per loro, anche sotto il profilo organizzativo oltre che degli obblighi e delle responsabilità. Tanto che qualcuno si è portato avanti con quel poco che si sa.

Istituto comprensivo di Rufina, provincia di Firenze. Il 22 maggio il dirigente scolastico Luca Stefani inoltra agli alunni, al personale e al consiglio d’istituto la circolare interna 231 che ha per oggetto le “novità sul decreto vaccini”. Segue il comunicato stampa n. 52 del Ministero della Salute, quello diffuso il giorno stesso in cui il Consiglio dei Ministri ha approvato il controverso decreto che rende obbligatorie 12 profilassi per la popolazione da 0 a 16 anni, introducendo sanzioni economiche e la  sospensione della patria potestà. Non sarà il primo caso di un comunicato stampa copia-incollato in una circolare scolastica e mandato tal quale alle famiglie. Ma la dice lunga sulla fretta dell’operazione e sulla valutazione dell’impatto sulla platea di destinatari.

 

Restano molti i nodi da chiarire sull’operazione vaccini e se ne dibatte soprattutto in rete tra critiche, paure, tifo e ipotesi mentre dal mondo della scuola alle Asl le obiezioni sono sempre meno sotterranee: proprio ieri sera a Firenze si è svolto un incontro al teatro cittadino Siffredi con medici, genitori e avvocati pronti alla “mobilitazione nazionale” annunciata dagli antivaccinisti per l’8 luglio a Pesaro. Anche i favorevoli alla profilassi di massa navigano tra i dubbi: se i giovani non vaccinati che vanno o andranno alla scuola dell’infanzia sono diverse centinaia di migliaia (800mila quelli scoperti da morbillo), come si fa a metterli in regola entro il 1 settembre, contando che di mezzo c’è pure l’estate? Le iscrizioni sono già avvenute, ma quanti sono in regola coi libretti vaccinali? E chi deve tornare all’Asl per farli compilare, quanto tempo impiegherà? E le sanzioni da 500 a 7.500 per i genitori, in base a quali criteri saranno comminate? Per vaccino mancante o per reddito familiare? Insomma il decreto da solo non basta e nelle more di vederlo pubblicato c’è chi ha sentito il bisogno di portarsi avanti con quel poco che si sa, perché le famiglie e le scuole non si trovino spiazzate da incombenze e scadenze (e multe) che a un certo punto si materializzeranno sulle loro teste.

Il comunicato copia-incollato è il termometro del caos scatenato dal decreto. E infatti non mancano reazioni politiche. “Le disposizioni contenute in questa circolare sono premature”, sostiene Eleonora Bechis, deputata di Alternativa Libera e membro della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza. “Fermo restando il dovere del dirigente scolastico di comunicare in maniera corretta e tempestiva le misure da attuare per il corretto svolgimento delle lezioni e la partecipazione dei bambini alle stesse”, precisa. Ma la sorpresa resta: “Il decreto materialmente non c’è ancora e una comunicazione di questo tipo non può basarsi su un semplice comunicato stampa del ministero. Sul tema serve un’informazione corretta e queste fughe in avanti generano solo confusione”.

Impossibile chiedere al preside fiorentino se ha preso l’iniziativa o se sia arrivato un input ministeriale, se sia stato mosso dalla preoccupazione delle sanzioni in capo ai dirigenti scolastici o dalla foga di fornire notizie ai genitori in attesa di circolari chiarificatrici e applicative. “Ha molto da fare e non può rispondere”, fanno sapere dalla segreteria dopo due giorni di inutili chiamate. Forse non risponde perché ha poco da dire. Perché quel copia-incollare il comunicato stampa del ministero in una circolare scolastica è solo l’ultima conferma di quanto sia stato sottovalutato l’impatto di un’operazione di profilassi tanto delicata, articolata e perfino avversata. Altro da fornire alle famiglie, dopo una settimana dal grande annuncio, non c’è.