Cronaca

Milano, militare e poliziotto accoltellati in stazione centrale durante un controllo: fermato 21enne

Le condizioni del poliziotto Polfer e del soldato non sono gravi. Ad aggredirli un 21enne milanese di origini marocchine che già in passato era stato arrestato per droga. Aveva con sé due coltelli da cucina. Le autorità escludono che si tratti di terrorismo

Le forze dell’ordine gli chiedono i documenti per un normale controllo, lui tira fuori un coltello e li ferisce. È accaduto intorno alle 20 nella stazione centrale di Milano, dove una coppia mista formata da due militari dell’Esercito e da un agente della Polfer è stata aggredita da un cittadino milanese di origini nordafricane durante un’operazione di routine. L’episodio si è verificato al piano ammezzato del principale scalo ferroviario del capoluogo lombardo, per la precisione di fronte al bar Segafredo. Sul posto è intervenuto il personale del 118 con tre ambulanze, un’automedica e un’auto infermieristica. Le condizioni dell’agente e dei militari non sono preoccupanti. Tutti, però, sono stati accompagnati in ospedale: il poliziotto in codice verde al Fatebenefratelli con una ferita al braccio, il militare è stato colpito al collo ed è in codice giallo all’ospedale Sacco, dove si trova anche il collega.

L’aggressore è stato fermato: si tratta di un uomo di 21 anni, nato a Milano da una coppia di immigrati marocchini e già noto alle forze dell’ordine in quanto in passato era stato arrestato per droga. Non sono ancora noti i motivi del suo gesto: addosso aveva due coltelli da cucina, ma ne ha usato soltanto uno. Sono ancora in corso accertamenti su di lui ma secondo quanto si è appreso dalla questura, finora, non si tratta di terrorismo ma di criminalità comune. Il giovane, come detto, era stato arrestato a Milano per spaccio nel dicembre scorso ed era stato fermato ad aprile nell’ambito di un altro controllo. Al momento del fermo, ha finto di essere in preda a un malore ma il medico che lo ha visitato ha escluso ferite o patologie. Sul caso sta indagando anche la Digos, anche se allo stato non ci sono elementi che possano far pensare a un gesto terroristico. Sta seguendo la vicenda, comunque, anche il pm Alberto Nobili, capo del pool dell’antiterrorismo milanese, oltre al pm di turno Maura Ripamonti.