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Migranti, Cecilia Strada: “Salvataggi in mare? Ong colmano buchi, il vero problema è l’Europa”

“Sono 28 anni che frequento zone di guerra e sono 3 giorni che, quando ripenso a quel video, sto male. In questo caso specifico, i migranti erano profughi di guerra siriani. Non è una scelta di bontà accoglierli, è un dovere. Non sei buono se li accogli, ma hai commesso un reato se non li accogli“. E’ il commento pronunciato a L’Aria che Tira (La7) da Cecilia Strada, presidente di Emergency, alle terribili immagini pubblicate dall’Espresso, che ha raccontato in esclusiva il tragico naufragio avvenuto l’11 ottobre 2013, 60 miglia a sud di Lampedusa. “Bisogna vedere queste immagini per comprendere il dramma” – continua – ” e per ricordarci di quello di cui stiamo parlando: esseri umani che muoiono in mare. In questi giorni si è fatta molta polemica, per lo più gratuita, con tanto fango su tutti. Si sta parlando molto di teoria, di come facciamo ad accoglierli tutti, si avanzano sospetti sul ruolo delle Ong. Il contenuto del salvataggio in mare è quella roba lì: uomini, donne, bambini, che altrimenti annegano. E’ un problema delle Ong? No. E’ un problema dell’Europa. Le Ong in questo momento stanno cercando di sopperire a dei buchi“. E aggiunge: “Io credo che in Italia non ci sia nessuna invasione incontrollata. I grandi numeri dei rifugiati nel mondo non sono in Europa, ma nei Paesi confinanti con quelli da cui la gente scappa: Pakistan, Giordania, Libano. Non sono certo in Italia. E’ evidentemente un problema europeo, per cui bisogna rivedere le dinamiche europee e togliere questa follia che costringe a chiedere asilo nel primo Paese in cui sbarchi. Bisogna agire in modo europeo per dividere le responsabilità tra tutti”