Cronaca

Como, a Giulino di Mezzegra la messa in suffragio di Mussolini. L’Anpi protesta: “Non tollerabili le esternazioni fasciste”

La tradizionale manifestazione, quest'anno in programma il 30 aprile, per ricordare il Duce nel luogo in cui fu ucciso il 28 aprile 1945 insieme a Clara Petacci. Danilo Lillia, segretario dell'Anpi di Dongo (Como), ha spiegato al Corriere: "Chiediamo che ci sia un controllo"

Una messa e un pranzo per commemorare Benito Mussolini e Claretta Petacci, nel luogo in cui vennero fucilati il 28 aprile 1945. A Giulino di Mezzegra, provincia di Como, il 30 aprile si terrà la tradizionale manifestazione dei simpatizzanti della Repubblica Sociale Italiana. Il programma prevede la partenza da Dongo, dove alle 9.30 ci sarà la “Commemorazione per le vittime delle esecuzioni partigiane”, per arrivare poi alla chiesa di Giulino, dove don Luigi Barindelli alle 11.30 celebrerà la messa in suffragio del Duce. Poi tutti a tavola al Lario Hotel di Mezzegra: pasto completo al prezzo di 25 euro vino incluso, come riporta il Corriere della Sera. Una manifestazione osteggiata da molti, in testa i partigiani dell’Anpi, che venerdì hanno incontrato il prefetto di Como per esprimere la loro contrarietà.

“L’Anpi non è d’accordo con questo tipo di manifestazioni”, ha detto al quotidiano di via Solferino Danilo Lillia, segretario dell’Anpi di Dongo. “Abbiamo spiegato le nostre posizioni anche alle autorità competenti e siamo contenti che ci abbiano ascoltato e che ci sia stato un momento di confronto”, ha poi spiegato. L’associazione dei partigiani chiede “che ci sia un controllo, una vigilanza”. “Non sono tollerabili le esternazioni fasciste e i comportamenti evocativi e inneggianti al fascismo”, ha concluso Lillia.

L’organizzatore della manifestazione, Alberto Botta, ha replicato in un’intervista sempre al Corriere: “Nessuna polemica, non ci riguardano. Siamo disciplinati. Sono nato negli anni ruggenti, la disciplina è la base”. “È un momento di ricordo – ha aggiunto – per un grande come è stato Mussolini, malgrado la fine che i signori della resistenza che oggi ci comandano gli hanno fatto fare”.