Politica

Minzolini, Augias: “Sistema imputridito. Politici inconsapevoli della catastrofe di loro azioni e omissioni su gente normale”

Il giornalista risponde ai lettori di Repubblica: "In Senato un'offensiva violazione del principio che vuole la legge uguale per tutti. Mi ricorda quando la destra festeggiò con la mortadella la caduta del governo Prodi. Ma dopo 10 anni le cose sono peggiorate"

Ormai è “il sistema ad essere irriformabile perché imputridito. Gli attori che vediamo, o scompostamente agitati o riluttanti a partecipare ai lavori d’aula, hanno ormai con evidenza perso la testa, inconsapevoli dei riflessi catastrofici delle loro azioni o omissioni sulla gente normale”. A scrivere è Corrado Augias, nella stanza delle lettere su Repubblica, rispondendo a due lettori del quotidiano che sollevavano il caso Minzolini. Augias aggiunge che sono arrivate “moltissime lettere come queste, tutte indignate, anzi furenti, alcune impubblicabili”. In una delle due lettere si sottolinea tra l’altro che “questi (i senatori, ndr) non solo lo salvano, ma lo sommergono di baci: spettacolo penoso e offensivo”. Una critica che Augias fa sua: “Un capogruppo più accorto, in apertura avrebbe dovuto mettere in guardia i suoi senatori, invitarli a reprimere l’esultanza. Si trattava non di un’assoluzione ma di uno scampato pericolo, per il rotto della cuffia, con offensiva violazione del principio che vuole la legge uguale per tutti”. Se pensiamo che a festeggiare Minzolini è andato anche il senatore Pd il riferimento si può quindi allargare al capogruppo del Pd in Senato Luigi Zanda, il quale ha lasciato libertà di coscienza ai colleghi democratici.

Per Augias, dunque, il sistema è “imputridito” e i politici appaiono “inconsapevoli dei riflessi catastrofici delle loro azioni o omissioni sulla gente normale”. Un’umiliazione progressiva delle istituzioni che ricorda, prosegue il giornalista e scrittore, la caduta del governo Prodi nel 2008 quando “l’Aula del Senato si trasformò in un bivacco; quello che non era riuscito a Mussolini riuscì al senatore neofascista Strano che festeggiò ingozzandosi platealmente di mortadella, occhiali da sole e maglioncino rosso gettato sulle spalle”. “Sono passati quasi dieci anni – dice Augias – e le cose sono peggiorate al punto che nessuno ormai più essere considerato immune al contagio, nemmeno i neo-arrivati Cinquestelle”. Il riferimento è in particolare al caso di Genova: i leader M5s “danno quotidianamente prova di essere pronti a ogni trucco, anzi di averne concepiti di nuovi. Per esempio il capo che annulla un’elezione in Rete e la fa ripetere fino a quando non esce il candidato che gli fa comodo”.