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Trump? Ce l’abbiamo anche noi. Si candida a sindaco e le spara grosse: “Vogliamo Gran premio, Tour Eiffel e un vulcano”

Mentre Pier Luigi Bersani è impegnato nell’avventura scissionista dei Democratici Progressisti dal Pd, la sua Bettola è insidiata da un clone di Donald Trump. Si chiama Stefano Torre, ex Lega Nord, e ha avviato da qualche giorno la sua bizzarra campagna elettorale per la conquista del Comune piacentino, a metà strada tra le sparate del Repubblicano a stelle e strisce e gli slogan che hanno reso famoso Cetto La Qualunque, il personaggio di Antonio Albanese.

Il programma è un florilegio di progetti bislacchi ma di sicuro impatto, soprattutto in epoca social e, infatti, già spopola in rete. Nei primi cento giorni dal suo insediamento, Torre ha promesso che avvierà nientemeno che l’indipendenza di Bettola dal resto d’Italia (con moneta propria), la costruzione di un vulcano sul monte Santa Franca, l’istituzione di un gran premio di Formula Uno tra le vie del paese, il prestito della Tour Eiffel e un porto mercantile sul fiume Nure.

Sembrerà folle, eppure alla prima uscita pubblica il candidato della lista civica Prima Bettola, o #primabettola come preferisce scrivere lui stesso nei manifesti, ha registrato una grande partecipazione. E lui non ha deluso le attese. Si è presentato con una parrucca arancio-fluo sulla testa e, con al fianco una “traduttrice”, ha inscenato la visita di Donald Trump a sostegno della sua campagna elettorale. Nel video, il clone di “The Donald” spiega di essere giunto in Alta Valnure per supportare “my friend Stefano”. E assicura: “Per festeggiare la sua vittoria, cambieremo il nome del paese in Nova Betla”

Stefano Torre, 52 anni, ha in seguito contestualizzato meglio le sue pazze proposte. Il vulcano, per esempio, servirebbe a ottenere dei contributi in caso di eruzione, il gran premio di Formula Uno tra le vie del paese – va da sé – porterebbe molti appassionati di motori a frequentare le trattorie della zona. Mentre il prestito che vorrebbe richiedere alla Francia per la Tour Eiffel, “ricostruita pezzo per pezzo”, sarebbe in grado di rilanciare il turismo internazionale. Senza dimenticare il commercio, con l’idea di costruire un porto mercantile direttamente nel fiume Nure. Ma, forse in onore al passato leghista, non ha perso l’occasione per spingersi fino a chiedere l’uscita di Bettola dall’Italia e dall’euro. “Non per tornare alla Lira, ma per istituire un nuovo conio bettolese: “Il Colombo”.

Torre, comunque, non è uno sprovveduto: si occupa di web marketing ed è stato eletto consigliere comunale a Piacenza nel 1994. Per adesso ha scelto di spingere l’acceleratore, prima sulla comunicazione e poi, chissà, anche su proposte più concrete. Intanto si gode la popolarità e non si rimangia neppure un punto del programma: “Sono stati apprezzati dalla gente, in particolare la Tour Eiffel e il vulcano. Per quest’ultimo basta trivellare e creare una camera magmatica sul Monte Santa Franca. C’è già uno studio di fattibilità, redatto dal mio staff. Bettola sarà un laboratorio politologico sperimentale e per queste elezioni avremo i riflettori puntati perché è il paese di Pierluigi Bersani e ha dato i natali anche a Cristoforo Colombo. Potrebbe capitare che ne parlino anche in America”