Cronaca

Savona, “ingresso vietato in paese ai migranti senza certificato”: sindaco rischia la condanna. “Ordinanza razzista”

Il primo cittadino Franco Bologna pretendeva il certificato da parte di tutte le persone provenienti dall'area afroasiatica, altrimenti niente dimora nel suo Comune. Il procuratore ha chiesto al gip il decreto di condanna perché quel provvedimento, emanato nel 2015, "è razzista e discriminatorio"

Pretendeva il certificato di buona salute da parte di tutte le persone provenienti dall’area afroasiatica, altrimenti non avrebbe concesso dimora nel suo Comune. Per questo il sindaco di centrodestra di Carcare, Franco Bologna, firmò anche un’ordinanza a causa della quale però ora rischia il processo. Il procuratore Alessandro Ausiello, infatti, ha chiesto al gip il decreto di condanna perché quel provvedimento, emanato nel 2015, “è razzista e discriminatorio“. Il primo cittadino rivendica ancora oggi la sua decisione: “È un modo per capire chi vive nel territorio comunale e per tutelare la salute dei cittadini”. Ma per la Procura sarebbe mancata la condizione di pericolo per contaminazioni.

Il sindaco di Carcare è il secondo della provincia di Savona, come spiega Il Secolo XIX, a finire nel mirino della magistratura per un’ordinanza che vieta “la dimora, anche occasionale, a persone provenienti dall’area afro-asiatica prive di regolare certificato medico attestante le condizioni sanitarie”. Bologna, infatti, sostanzialmente ha “copiato” il provvedimento di Enzo Canepa, primo cittadino di Alassio, che prima di lui è stato iscritto nel registro degli indagati per la stessa ragione. Canepa è stato multato per 3750 euro, ma si è già opposto davanti al giudice delle indagini preliminari Fiorenza Giorgi che aveva fatto partire il decreto penale richiesto dal pm Chiara Venturi. Adesso tocca al collega di Carcare: “Non ho ancora avuto alcuna comunicazione – dice Bologna al quotidiano genovese – ma mi aspetto che arrivi. D’altronde la mia ordinanza è simile a quella di Alassio”.