Politica

Senato, Taverna (M5s): “Qui si lavora solo 2 ore al giorno”. Filippin (Pd): “Io presente al 97%, tu sotto il 60%”

Botta e risposta su Facebook tra le senatrici Paola Taverna (M5s) e Rosanna Filippin (Pd). La parlamentare pentastellata, ribadendo quanto detto già in mattinata a Radio Cusano Campus, ha pubblicato ieri pomeriggio, sulla sua pagina, un video in cui denunciava lo stato dei lavori in Senato, dopo la richiesta da parte della Commissione Affari Costituzionali di rinviare all’indomani l’esame del decreto legge Milleproproghe: “E’ martedì, sono le 17.05 e hanno chiuso l’Aula. Abbiamo lavorato mezz’ora, perché devono andare in Commissione col Milleproroghe, chiamato da noi Millepoltrone, ma potremo chiamarlo anche Millemarchette. Questi oggi sono stati capaci di aprire Aula alle 16.30 e chiuderla alle 17.10: altra mezz’ora di lavoro e altri 14mila euro guadagnati questo mese. Ma per fare che?”. E aggiunge: “E poi, non vogliono andare a elezioni subito? E che facciamo, stiamo così tutto un anno? Stiamo qua dentro per far guadagnare a questi, a buffo, i soldi che voi pagate per lavora’ un paio di ore il martedì, un paio di ore il mercoledì e il giovedì tanti saluti a casa”. Poi chiosa: “Dobbiamo fare due cose, a questo punto: discutere la legge elettorale e parlare di reddito di cittadinanza, perché, se pensano di prendere per i fondelli noi e voi per un anno, non hanno capito niente. La misura è colma. E’ colma per quello che la stampa sta combinando, per quello che stanno facendo questi in Aula, per questa gentaglia che si fa i beati cavoli suoi”. Dopo due ore arriva la replica della senatrice Pd, RosanNa Filippin, sulla sua pagina Facebook: “Non so cosa fai tu, ma so cosa faccio io: sono venuta a Roma lunedì per la direzione del mio partito; poi, siccome sono il relatore della Riforma del processo civile sono andata ad esaminare gli emendamenti; poi c’è stata l’Aula dove abbiamo discusso delle mozioni sui tumori femminili; poi sono andata in Commissione per parlare del cognome dei figli. Magari tu non lo sai, ma c’è una sentenza della Corte che ci dice che anche le madri hanno il diritto di dare il proprio cognome a un figlio”. E continua: “Poi sono andata in Aula: va bene, è stata sospesa perché il Milleproroghe non era pronto. Ma noi siamo tornati in Commissione e ci stiamo ancora lavorando e lavoreremo anche mercoledì e giovedì, dove parleremo anche della diffamazione a mezzo stampa.. a proposito, ti ricorda qualcosa? E poi ci occuperemo del diritto dei bimbi adottati di conoscere i propri genitori. Quindi” – chiosa – “noi ci occupiamo tutti i giorni di cose serie. Anche il giovedì, il venerdì e il sabato quando andiamo alle assemblee, agli incontri, agli appuntamenti sui nostri territori. Io il 96,8% di presenze in Aula, tu, da quanto mi risulta, sei sotto il 60%