Ambiente & Veleni

Fukushima, radiazioni record in uno dei reattori nucleari danneggiati nel 2011. “Letali anche dopo breve esposizione”

Lo rende noto la Tokyo Electric Power, operatore della centrale giapponese, che parla di emissioni mai così alte dal disastro causato da un terremoto di magnitudo 9 e il successivo tsunami, che provocò oltre 15mila vittime accertate, circa 5mila dispersi e altrettanti feriti. Le sostanze tossiche sono fuoriuscite dal reattore numero due, attualmente in fase di smantellamento

Un livello record di radiazioni è stato rilevato all’interno del reattore numero 2 della centrale nucleare giapponese di Fukushima, in fase di smantellamento dopo il disastro dell’11 marzo 2011, dopo il terremoto di magnitudo 9 e il successivo tsunami che provocò più di 15mila vittime accertate5mila dispersi e altrettanti feriti a causa della fusione dei noccioli dei reattori 1, 2 e 3. Il disastro che ha travolto gran parte della prefettura orientale nipponica è considerato il peggiore incidente nucleare della storia dopo quello di Chernobyl, in Ucraina, del 1986. A rendere noto l’attuale livello altissimo di radiazioni, “letali anche dopo una breve esposizione”, è l’operatore dell’impianto, la Tokyo Electric Power. La Tepco ha spiegato che le rilevazioni hanno raggiunto i 530 sievert/ora. Dal 2011 ad oggi solo il 13% degli abitanti di cinque villaggi della zona è tornato nelle proprie case.

L’azienda – riferisce il Japan Times – ha spiegato che una falla di circa due metri è stata trovata lungo una grata metallica sotto il contenitore a pressione del reattore, un danno probabilmente causato dal “combustibile esausto” rilasciato dal contenitore. La nuova misurazione è stata giudicata dagli specialisti come “inimmaginabile”, e supera di gran lunga il livello di 73 sievert all’ora raggiunto precedentemente all’interno del reattore. Secondo l’Istituto giapponese di Scienze Radiologiche un’esposizione di 4 sievert ucciderebbe una persona su 2. Essere esposti a 1 sievert potrebbe condurre a impotenza, perdita di capelli e cataratta.

La recente scoperta della Tepco evidenzia le difficoltà estreme in cui si muove l’operatore nel rimuovere i detriti del combustibile nucleare contenuto nelle vasche di contenimento all’interno dei reattori. La società giapponese avrebbe dovuto iniziare nelle prossime settimane i test di rilevazione con un robot comandato a distanza, ma la recente scoperta e l’attuale livello di radiazioni non consentirebbe alla macchina di operare per più di 2 ore, prima di venire distrutta dalle emissioni.