Prove su strada

Suzuki Ignis, la prova de Il Fatto.it – La giapponese dalla doppia anima che sfida la Panda – FOTO

La nuova arrivata del marchio nipponico taglia i ponti col vecchio modello e lancia la sfida alla best seller di casa nostra. Le armi? Vocazione polifunzionale e anima verde, grazie a una versione ibrida. Prezzi di listino che partono da 14 mila euro

Utilitaria trendy o mini-suv? Non necessariamente si deve scegliere, se si è al volante della nuova Suzuki Ignis. Perché i tecnici giapponesi le hanno donato una sorta di doppia anima, sia a livello tecnico che “filosofico”. In soli 3 metri e 70 di lunghezza, infatti, c’è tutto quel che serve per affrontare il commuting urbano, con un design distintivo oltretutto. E, perché no, togliersi pure lo sfizio di andare lontano dall’asfalto e godersi l’offroad. Vocazioni che sanno tanto di sfida a modelli ultra popolari dalle nostre parti, come Panda e Panda 4×4.

Doppia anima significa, ad esempio, partire da un nome noto dell’offerta Suzuki. Quello del modello precedente, da cui tuttavia si discosta concettualmente sia a livello estetico sia perché questa Ignis è disponibile con trazione anteriore ma anche integrale AllGrip. Del resto, la reputazione del costruttore giapponese in fatto di 4×4 in formato tascabile è solida e inattaccabile, a cominciare dal primo LJ10 del 1970.

C’è poi l’anelito moderno, che porta a braccetto i consumi ridotti con la sostenibilità ambientale. Ancora una volta, con una doppia anima: il motore 1.2 quattro cilindri aspirato da 90 cavalli è disponibile anche in versione ibrida, cioè accoppiato ad un’unità elettrica. Si tratta di una propulsione micro-hybrid SHVS, dove un piccolo motore a batteria supporta quello endotermico solo in accelerazione e rilascio. Ma è sufficiente a non preoccuparsi troppo delle soste al benzinaio ed aprire alla piccola giapponese le porte delle zone ZTL nelle città italiane.

Siccome l’occhio di riguardo per l’ambiente non va quasi mai d’accordo con le prestazioni, qualche dubbio sulla potenza (un pò scarsa, a una prima impressione) era venuto. Svanito, in realtà, mettendosi al volante: perché è pur vero che il 1.2 non sarà un fulmine di guerra, ma è più che adeguato ai compiti che la Ignis deve svolgere. E soprattutto alla sua mole, che non raggiunge la tonnellata: merito soprattutto della piattaforma leggera su cui nasce l’auto, la stessa della citycar Baleno.

L’agilità non le manca, così come la tenuta (nonostante l’altezza) di strada, favorita da un assetto abbastanza rigido: non è un caso che i passeggeri, specie quelli posteriori, non siano insensibili a buche e percorsi sconnessi. Ma, per certi versi, è il tributo da pagare alla sicurezza.

Dentro l’abitacolo, quel che salta all’occhio è la posizione di guida rialzata. Al centro del cruscotto spicca poi uno schermo tattile da cui è possibile gestire sia la navigazione che l’infotainment di bordo, comprendente anche Android Auto, Carplay e MirrorLink. La genialata, se così la possiamo chiamare, è però dietro: il divano è diviso in due sezioni che possono scorrere singolarmente anche indietro, in modo da adattare gli spazi disponibili alle gambe dei passeggeri.

Per quanto riguarda i prezzi va detto che ad arrivare in Italia saranno gli allestimenti con dotazioni già complete, dunque i listini sono compresi tra 14.050 e 19 mila euro. Con il vantaggio, tuttavia, di uno sconto di 2.100 euro se si acquista una Ignis entro fine gennaio.

Suzuki Ignis – LA SCHEDA TECNICA

Il modello: è la nuova sport utility di piccola taglia firmata Suzuki

Dimensioni: lunghezza 3,70 metri, larghezza 1,66 metri, altezza 1,60 metri

Motore benzina: 1.2 quattro cilindri aspirato da 90 Cv e 120 Nm, abbinato a unità elettrica nella versione ibrida (stessa potenza)

Consumi omologati nel ciclo misto Nedc: da 4,3 a 5,0 litri/100 km

Prezzi: da 14.050 a 19.000 euro

Ci piace: design fresco e gradevole, tenuta di strada, presenza della variante ibrida

Non ci piace: manca una motorizzazione diesel