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Usa, Trump come Berlusconi: “Con me record di posti di lavoro. Mie aziende? Ai figli”. E litiga con la Cnn: “Fake news”

Le analogie tra il presidente eletto e l'ex cavaliere continuano a moltiplicarsi da quanto l'imprenditore newyorkese è stato eletto presidente degli Stati Uniti d'America. Nella prima conferenza stampa dopo 168 giorni il magnate ha rifiutato di rispondere a una domanda di un giornalista della celebre emittente all news. "Voi siete notizie false!", ha detto a più riprese

Promette di essere il più grande creatore di posti di lavoro che “Dio abbia mai messo sulla terra”. Annuncia che da presidente non si occuperà dei suoi affari, affidati alla gestione dei suoi figli. Bolla come fasulle le notizie a sfondo sessuale diffuse sul suo conto e attacca la stampa, rifiutandosi di rispondere alle domande di un importante network, accusato di diffondere “notizie false“. Poi sottolinea a più riprese il rapporto che lo lega al presidente russo Vladimir Putin. Non è un compendio delle gesta di Silvio Berlusconi nei nove anni trascorsi alla guida del governo italiano. Non è un bignami che raccoglie i momenti salienti dell’ex presidente del consiglio ai tempi di Palazzo Chigi. Non lo è ma potrebbe esserlo, dato che le analogie tra Donald Trump e l’ex cavaliere sono sempre più evidenti da quanto l’imprenditore newyorkese ha deciso di candidarsi a presidente degli Stati Uniti d’America. Adesso poi che Trump si prepara ad entrare alla Casa Bianca le affinità con l’ex premier italiano sono sempre più macroscopiche. Almeno nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa.

Donald come Silvio – Del resto l’evidente somiglianza tra Silvio e Donald, era stata già evidenziata a più riprese durante tutta la campagna elettorale, quando diversi osservatori avevano sottolineato i punti di contatto tra i due: entrambi si considerano “magnati prestati alla politica“, sostenendo di essersi candidati “contro l’establishment“, tutti e due vanno spesso in rotta di collisione con la stampa, attaccata a più riprese con l’accusa di pubblicare notizie false. Analogie che trovano un riscontro anche nella medesima compagnia di amicizie frequentata dai due: un fil rouge che parte da Flavio Briatore, passa dall’imprenditore Arrigo Cipriani e arriva fino a Vladimir Putin. Nomi e frequentazioni che legano la Trump Tower ad Arcore.

Alla Cnn: “Voi siete fake news” – E in effetti ad ascoltare le dichiarazioni di quella che è stata la prima conferenza stampa da presidente eletto di Trump, la memoria corre veloce a certi infuocati dibattiti dell’ex cavaliere. Il momento più clamoroso si registra quando il magnate statunitense si è rifiutato di rispondere a una domanda di un giornalista della Cnn. “Voi siete fake news!”, ha detto Trump, che durante il suo intervento precedente aveva a più riprese attaccato l’emittente all news per aver diffuso le rivelazioni sul presunto video che lo immortala in compagnia di prostitute in un hotel di Mosca. Il primo incontro con la stampa dopo 168 giorni, arriva infatti nella stessa giornata in cui il New York Times racconta del rapporto consegnato dal direttore dell’Fbi James Comey e ai vertici dei servizi segreti americani, al presidente Barack Obama e allo stesso Trump. Informazioni top secret tra le quali sarebbe contenuta la notizia dell’esistenza di un video che immortala lo stesso tycoon in compagnia di prostitute in un hotel di Mosca. 

“Miei affari ai miei figli” – Una fuga di notizie “oltraggiosa e altamente irresponsabile”, un “triste e patetico tentativo di avere dei click”, l’ha definita all’inizio della conferenza stampa Sean Spicer, portavoce del presidente eletto. “Io sostengo la libertà di stampa, ma la libertà comporta responsabilità. Di Trump ha colpito la sua grande energia durante la campagna elettorale, ma vi garantisco che sarà una fonte di ispirazione ancora maggiore. Per questo forse è tale il tentativo dei media mainstream di delegittimarlo”, ha detto il vicepresidente eletto Mike Pence, introducendo l’intervento di Trump, che invece ha esordito ringraziando “Fiat Chrysler e Ford per gli investimenti in America” per poi promettere: “Sarò il più grande creatore di posti di lavoro che Dio abbia mai messo sulla terra”. Impossibile non ricordarsi del famoso milione di nuovi posti di lavoro, promesso nell’ormai lontano 1994 dall’ex cavaliere. Erano i tempi in cui l’Italia era animata dal famoso dibattito sul conflitto d’interessi del nuovo presidente del consiglio. Ventidue anni dopo l’identico tema sbarca dall’altra parte dell’Oceano con Trump che ha annunciato ai cronisti: il suo impero finanziario sarà gestito da un trust che continuerà a lavorare e fare offerte negli Stati Uniti mentre lui sarà presidente. “Potrei gestire i miei business da presidente, ma non voglio farlo”, ha detto, precisando che al vertice del trust ci saranno i figli Donald Jr ed Eric, mentre lui continua a non avere intenzione di diffondere “la dichiarazione dei redditi”. Il motivo? “Interessa solo a voi giornalisti”, ha detto.

“Informazioni forse diffuse da 007: vergognoso” – Poi il tycoon ha commentato le rivelazioni del New York Times. “L’incontro con l’intelligence era confidenziale. È una disgrazia, vergognoso che quelle informazioni siano state divulgate. Tutte cosa mai fatte, sono stati i nostri oppositori”, ha detto Trump ipotizzando che quelle informazioni siano state diffuse “forse dalla stessa intelligence. Sarebbe una macchia“. Il magnate ha quindi smentito l’esistenza di qualsiasi video che lo immortala in compagnia di prostitute in un hotel di Mosca. “Fuori dagli Stati Uniti – ha spiegato –  ho sempre tenuto comportamenti ineccepibili. Sto sempre estremamente attento. Sono circondato da guardie del corpo e dico sempre a loro di stare attenti perché in queste camere ci sono piccole telecamere nei posti più strani. E Poi io ho la fobia dei germi“, ha aggiunto con una battuta, provocando una risata dei presenti. Anche in questo caso le analogie con le barzellette del leader di Forza Italia si sprecano.

“Putin ha sbagliato ad hackerarci, ma non lo farà più” – L’atmosfera a New York si è fatta più seria, però, quando il presidente eletto ha parlato dell’hackeraggio della campagna presidenziale americana. “Penso che dietro ci sia la Russia“, ha concesso Trump – tra lo stupore dei presenti – spiegando che Putin “non avrebbe dovuto farlo, credo che non lo farà più“. Secondo il presidente eletto, infatti, la Russia “rispetterà di più gli Usa” quando, tra pochi giorni, sarà lui a guidare l’America. “Se a Putin piace Trump è una cosa positiva. Non so che relazioni avrò con Putin, ma spero siano positive“. Ed è per questo motivo che secondo l’imprenditore l’alleanza con Mosca può essere utile a Washington anche sul fronte dell’antiterrorismo. “La Russia – ha detto – può aiutarci a combattere l’Isis. L’attuale amministrazione ha creato l’Isis andandosene dall’Iraq e creato un vuoto di potere che ha dato vita all’Isis. Io non so se avrò un rapporto migliore con Vladimir Putin, ma me lo auguro”. Il presidente eletto ha anche annunciato che entro 90 giorni dal suo insediamento sarà pubblicato un rapporto sulle misure di difesa dagli hacker “per vedere come fermare questo fenomeno”.

“Aboliremo Obamacare” – Durante la sua prima conferenza stampa da president elect, Trump ha inoltre annunciato di avere incontrato diversi candidati per il posto vacante di giudice della Corte suprema degli Stati Uniti: deciderà chi nominare due settimane dopo il suo insediamento alla Casa Bianca, in programma per il 20 gennaio. Il magnate è tornato anche a parlare di quello che è stato uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale: il muro da costruire tra il Messico e gli Stati Uniti. “Non voglio aspettare un anno e mezzo per fare un accordo con il Messico”, ha detto Trump, spiegando che a pagare il muro saranno i messicani “con tasse o pagamenti” diretti. Confermata anche l’intenzione di abrogare l’Obamacare, definita un”completo e totale disastro” . “L’Obamacare è un problema dei democratici – ha spiegato – Non appena il nostro ministro della Salute sarà confermato, presenteremo un piano per cancellarla e sostituirla”. Non sarà l’abolizione dell’Ici ma poco ci manca.