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Aleppo, dalla Torre Eiffel a Montecitorio: in tutto il mondo si spengono le luci in segno di solidarietà

Manifestazioni analoghe si stanno svolgendo in diverse città del mondo in sostegno della popolazione della città

La Tour Eiffel, Montecitorio e il Grande Place: sono alcuni dei monumenti che hanno spento le luci in solidarietà con i civili di Aleppo. La prima è stata Parigi. La Tour Eiffel ieri sera è rimasta al buio in segno di solidarietà con gli aleppini. Mentre oggi è stato il turno di palazzo di Montecitorio che ha spento gli interruttori, su iniziativa della presidente della Camera Laura Boldrini, “in segno di vicinanza e solidarietà” con la gente “che è ostaggio” nella città siriana.  Anche nel cuore delle istituzioni europee, a Bruxelles, che ospita in queste ore il vertice dei capi di governo a cui ha partecipato il ‘sindaco’ di Aleppo-Est Brita Hagi Hasan per lanciare il suo appello ad agire, è piombata nel buio e nel silenzio. Per mezz’ora sono state spente le luci della Grand Place, interrompendo lo spettacolo di luci e musica di Natale, grazie a un’iniziativa lanciata da un gruppo di associazioni e di collettivi cittadini, ha ricevuto il sostegno del comune.


Domani sarà il turno di Milano. Prima con un flash mob con palloncini rossi o bianchi alle 17.30 in piazza della Scala, poi le luci si spegneranno per tre minuti, così come a palazzo Marino. “Non possiamo e non dobbiamo rimanere indifferenti di fronte a soprusi e violenza – ha spiegato il sindaco di Milano Giuseppe Sala in una nota -. Attraverso questo gesto simbolico intendiamo dire in maniera chiara e decisa che anche Milano sta con Aleppo”.


Ma manifestazioni di sostegno e solidarietà si sono svolte in diverse città del mondo. A New York una piccola folla si è radunata davanti al palazzo di Vetro, mentre in centinaia hanno protestato davanti alle ambasciate di Russia e Iran ad Ankara, accusando i due Paesi di aver violato la tregua e ostacolato l’evacuazione dei civili stremati.
Un centinaio di persone hanno chiesto lo stop immediato delle violenze anche in Montenegro, riunite davanti all’ufficio delle Nazioni Unite di Podgorica. I dimostranti avevano cartelli e striscioni con le scritte in inglese ‘Salvate Aleppo‘, ‘Fermate la guerra contro i bambini‘. Cartelli analoghi sono stati mostrati durante una manifestazione contro la guerra in Siria che si è tenuta ieri a Sarajevo.