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Sud Corea, trovati pacchi di Viagra negli uffici della presidente Park Geun-hye

L'ufficio presidenziale ha confermato di aver acqustato numerose confezioni di pillole e farmaci generici simili per affrontare il mal di montagna del capo di Stato durante un viaggio ufficiale in Africa orientale. Le perquisizioni degli inquirenti seguono quelle avvenute nella sede della Samsung e del fondo pensionistico National Pension Service

Si allarga lo scandalo sulla corruzione che sta travolgendo la presidente sudcoreana Park Geun-hye, finita nell’occhio del ciclone per aver permesso all’amica Choi Soon-sil di influenzare le sue decisioni politiche. Dopo le perquisizioni nella sede della Samsung a Seul, negli uffici del capo di stato sono stati ritrovati grandi quantitativi di Viagra.

Il viagra in ufficio e l’amica di una vita – L’ufficio presidenziale ha confermato di aver comprato centinaia di pillole (normalmente usate per la disfunzione erettile) e farmaci generici simili per affrontare il mal di montagna delle presidente durante un viaggio ufficiale in Africa orientale. Ma le pillole non sono mai stati utilizzate. Secondo la Bbc, la scoperta del Viagra allontanerà ancora di più la presidente dalla sua popolazione, che già da diversi giorni sta chiedendo le sue dimissioni.

Molti coreani credono che Park viva in un “mondo diverso” e alcune indiscrezioni la vedono coinvolta in rituali settari con la sua amica Choi. Nel mese di ottobre la procura di Seul ha aperto una indagine: i sospetti degli inquirenti erano che la Choi, figlia di Choi Te-min, fondatore della discussa setta della ‘Vita eterna‘ e mentore della Park, abbia influenzato le scelte della presidente, ma non solo.

Secondo le indagini, la ‘sciamana‘ – così è stata soprannominata sui social network la Choi – ha svolto attività improprie, come la lettura e correzione dei discorsi pubblici della presidente senza aver alcun titolo o incarico, ricoprendo ruoli di “oggettiva influenza” in affari di Stato e di aver beneficiato della posizione a fini personali. Secondo le ricostruzioni la donna sarebbe riuscita a farsi dare dalle grosse aziende coreane, come la Samsung, milioni di dollari per le sue fondazioni.

Le richieste di dimissioni e la protesta di piazza – Dopo l’arresto della “sciamana”, il Partito Democratico, Peoplès Party e Justice Party avevano annunciato di aver unito il fronte dell’opposizione intorno a una mozione di sfiducia contro la presidente Park. Choo Mi-ae, leader dei Democratici, aveva parlato di “un enorme sperpero nazionale di energie”, invitando i parlamentari dissidenti del Saenuri, partito della Park, a unire le forze. Necessario, per la procedura di impeachment, almeno 200 dei 300 deputati dell’assemblea nazionale.

Insieme alla pressione politica c’è quella di piazza. Il 12 novembre, quasi un milione di manifestanti si sono radunati nelle piazze di Gwanghwamun e Seul City Hall con candele accese, diventate il simbolo della protesta, e cartelli con lo slogan: “Dimettiti, dimettiti, devi dimetterti”. Pensando di calmare la piazza, la presidente era corsa ai ripari nominando capo di Gabinetto Han Gwang-ok, presidente del Comitato per la coesione nazionale che ha ricoperto lo stesso ruolo col presidente Kim Dae-jung, Nobel per la Pace nel 2000 dopo il lancio della “Sunshine policy” con la Corea del Nord. E  delegando proprio a Kim i poteri agli affari economici e sociali.

Le perquisizioni alla Samsung I procuratori sudcoreani hanno perquisito gli uffici di Samsung Group, dopo la diffusione da parte dei media della notizia di presunti legami con la consigliera della presidente. Nel mirino degli inquirenti sono finiti anche gli uffici del maggior fondo pensione sudcoreano, National Pension Service (Nps). Secondo l’agenzia di stampa Yonhap, gli investigatori stanno indagando sulla decisione di Nps di approvare la fusione tra SamsungT Corp e Cheil Industries, avvenuta lo scorso anno e dal valore di 8 miliardi di dollari.