Lavoro & Precari

Con “Filiera Sporca” va in scena il dramma del caporalato. I braccianti raccontano la nuova schiavitù

Dietro a ciò che mangiamo ogni giorno in tavola, spesso si nascondono fenomeni come il caporalato, braccianti sfruttati e pagati a cottimo, mancanza di trasparenza nella filiera produttiva. E’ quanto emerge dalla campagna Filiera Sporca, promossa dalle associazioni Terra! Onlus, daSud e dal portale di inchieste Terrelibere.org. Dopo i primi due rapporti incentrati sul mercato delle arance, ieri sera al Teatro Ambra alla Garbatella di Roma, è stato presentato lo spettacolo “Mercante in Filiera“, come anticipazione del terzo rapporto della campagna, dal titolo “Spolpati”, sulle storture nella produzione del pomodoro. La serata è stata l’occasione per parlare anche della legge sul caporalato approvata dal governo Renzi che “rappresenta un primo passo avanti per contrastare questo fenomeno – ha spiegato Fabio Ciconte, direttore dell’associazione Terra – ma oltre alle misure repressive servono quelle preventive. Noi proponiamo, ‘l’etichetta narrante’, che dia ai consumatori tutte le informazioni necessarie dalla produzione alla vendita dei prodotti che si acquistano, in modo tale che si sappia quali sono quelli liberi dal caporalato”.