Società

Radio Maria e il cattolicesimo ‘magico’ più forte del Papa

Qualche giorno fa Padre Cavalcoli, collaboratore di Radio Maria, ha affermato, nel corso del suo programma, che anche i terremoti che hanno colpito il nostro Paese, al pari di altre calamità naturali, sono da interpretare come una conseguenza diretta del peccato originale, una forma di vero e proprio “castigo divino” inflitto al Paese che ha approvato di recente una legge come la Cirinnà sui diritti civili delle coppie omosessuali.

Le parole del sacerdote sono state ieri severamente criticate dalla Santa Sede e, poco dopo, l’emittente diretta da Padre Livio ha annunciato la sospensione del sacerdote dalla conduzione del programma.

Tutto bene quel che finisce bene, ma io scommetto che pochissimi tra gli ascoltatori affezionati a Radio Maria si sono rallegrati per come si è conclusa la vicenda. Perché quella radio è l’organo militante, la voce organizzata e più autorevole di quella parte del mondo cattolico che non si rassegna ad accettare la nuova linea ecclesiale lanciata da Papa Francesco, quella della misericordia e della bontà, dell’apertura e dell’inclusione.

Quelli di Radio Maria resistono e non rinunciano all’idea di un Dio capacissimo di mostrare il volto duro e violentissimo di un padre severo quando vengono violate le leggi che egli ha consegnato al mondo. I fans di Radio Maria sono i pellegrini di Medjugorje, quelli che attendono ogni giorno, con un’impazienza mescolata al terrore e alla paura, l’annuncio mariano di terribili incombenti e apocalittiche sventure causate dalla miscredenza di massa, dalla diserzione collettiva della legge divina.

Sono i credenti in un primitivo mondo incantato, nel quale angeli e demoni si combattono sul serio (e non per metafora) tutti i giorni di fronte ai nostri occhi, se solo sappiamo affinare lo sguardo e vedere, casomai con l’aiuto di qualche stregone o esorcista ben informato, quel che c’è al di là del mondo sensibile. E’ una galassia, quella del pubblico di Radio Maria, di cattolicesimo semi pagano e “magico”, che con la modernità proprio non riesce a venire a patti, e che anzi il castigo divino sopra un mondo di peccatori impenitenti più che temerlo molto spesso lo auspica.

Ben vengano le punizioni divine, pensano moltissimi tra costoro, se possono servire a redimere il mondo, a purificarlo dalla sua sozzura, ad arrestarne la deriva precipitosa verso nuove Sodoma e Gomorra! Nei confronti di questa parte del cattolicesimo, tanto spesso nobilitata con la definizione di “religiosità popolare”, che non è certo poca cosa, giacché comprende tantissimi sacerdoti, milioni di fedeli, ingentissime risorse economiche, le gerarchie cattoliche usano la strategia di sempre: controllare senza soffocare.

Controllare, per evitare che, come in questo caso, si debordi e si pronuncino affermazioni così gravemente offensive per la stragrande maggioranza della popolazione da diventare un boomerang per la Chiesa intera; ma non soffocare, affinché non venga meno per la Chiesa un enorme bacino di consenso e di risorse, per non privarsi di milioni di fedeli che, ancora sensibili al richiamo della disciplina ecclesiale, si rivelano in fin dei conti abbastanza innocui, dal momento che da soli non saprebbero dove andare e che sulle pagine di cronaca ci finiscono piuttosto di rado.

Lo stesso Papa Francesco, che pure esprime una sensibilità distante da quella di cattolici come questi che guardano con nostalgia ai millenni passati, non li mette certo al bando, al contrario cerca sempre, come fa del resto con tutti gli altri, di includerli e accoglierli amorevolmente. Qualche tempo fa, il pontefice argentino aveva fatto sperare in una clamorosa decisione contro Medjugorje. Che non è poi mai arrivata. In compenso, ha riaperto le porte al dialogo con i nemici del Concilio della Fraternità di Pio X e pochi mesi orsono ha autorizzato la traslazione a Roma delle spoglie di Padre Pio, un vero campione per il cattolicesimo magico.

Si è trattato di uno degli eventi clou dell’anno giubilare. Secondo la “filosofia” di Padre Cavalcoli e dei suoi amici, il gesto ha sicuramente risparmiato a tutti noi qualche tremenda nuova catastrofe!