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Al Baghdadi incita i jihadisti a Mosul: “Non arrendetevi”

Un messaggio audio attribuito all'autoproclamato Califfo dello Stato Islamico è stato diffuso nel web. E' il primo messaggio da oltre un anno: invoca azioni suicide in Turchia e Arabia Saudita. "Questo è un preludio alla vittoria" conclude la voce nell'audio

“Non ritiratevi”: è l’ordine che il leader dell’Is Abu Bakr al-Baghdadi ha dato ai suoi seguaci a Mosul tramite un messaggio audio diffuso in rete dai militanti dello Stato Islamico. Se autentico, si tratterebbe del primo messaggio di al-Baghdadi da oltre un anno a questa parte. “Tenere il territorio con onore è un migliaio di volte più facile che ritirarsi con disonore”, afferma la voce attribuita all’autoproclamato Califfo nell’audio. E prosegue: “Questa guerra totale e la grande jihad non fanno che rafforzare le nostre convinzioni e la nostra certezza che tutto questo non sia che un preludio alla vittoria”, si sente ancora. Nell’audio si esortano inoltre i combattenti dell’Is ad attaccare altri paesi, Arabia Saudita e Turchia, e si invitano i kamikaze a “trasformare le notti dei miscredenti in giorni”. 

Quindi l’esortazione agli aspiranti attentatori suicidi ad “affrontare il nemico e a far scorrere il suo sangue a fiumi” perché “questa guerra è la vostra guerra”, prosegue il messaggio. “Questa battaglia che infuria e la guerra totale, la grande jihad che lo stato dell’Islam sta combattendo oggi, aumentano solamente il nostro fermo parere, se Dio vuole, e la nostra convinzione che tutto questo è un preludio alla vittoria” conclude il messaggio audio di 31 minuti, rivolto ai jihadisti a Mosul. Ed è proprio dalla città irachena che al Baghdadi, due anni fa, si rivelò al mondo.

Nel luglio del 2014, poche settimane dopo che l’Is aveva preso il controllo della città (10 giugno), al-Baghdadi apparve in un video che lo ritraeva nella moschea Al-Nouri mentre pronunciava un sermone in cui ordinava ai fedeli musulmani riuniti di obbedirgli e si autoconferiva il titolo di “califfo” di un territorio che si estendeva dalla Siria all’Iraq, ovvero dalla provincia di Aleppo fino a quella di Diyala. Nel suo sermone, il terrorista più ricercato del mondo, promise ai suoi sudditi ” quello che Allah promette a coloro che credono in lui – riferendosi alla promessa del paradiso – Se volete sicurezza, rispettate Dio, se volete la vita, rispettate Dio. E se volete un vita onorevole, combattete il jihad in nome di Dio”.

Due anni dopo la caduta nelle mani dello Stato Islamico, il 17 ottobre scorso è cominciata l’operazione l’operazione per la “liberazione” della città dai jihadisti. E secondo una dichiarazione di un funzionario del governo del Kurdistan iracheno al Baghdadi si troverebbe proprio a Mosul.