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Milano, Sala spende più di Pisapia per lo staff: 55 assunzioni al costo di 2,8 milioni

“Un sindaco può scegliere i suoi collaboratori esterni ma solo quando non ci sono professionalità interne - accusa Gianluca Comazzi, capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia - e invece ora si spendono quasi tre milioni di euro, uno più di prima”. Gap che gli uffici del comune sostengono vada ridotto a 600mila euro

Che siano un milione di euro in più, come accusano le opposizioni, o 600mila euro, come replicano dal comune, il dato rimane. Con i suoi 2,8 milioni all’anno, Giuseppe Sala supera Giuliano Pisapia in fatto di costi per lo staff. In tutto sono 55 le nuove assunzioni già effettuate da sindaco e assessori attraverso gli articoli 90 e 110 del testo unico degli enti locali: incarichi fiduciari a tempo determinato affidati per chiamata diretta. Tra questi spiccano i compensi di uomini e donne che Sala s’è portato dietro dalla campagna elettorale, come il capo di gabinetto Mario Vanni (194.400 euro all’anno) e la responsabile delle relazioni con la città Valentina Morelli (84.930 euro all’anno). O le figure arrivate da Expo, come il portavoce Stefano Gallizzi che ricopriva lo stesso ruolo anche ai tempi dell’esposizione universale (144.451 euro).

E non finisce qui, perché il salto da Expo a Palazzo Marino, passando per la campagna elettorale, l’hanno fatto pure Roberto Arditti e Marco Pogliani, entrati a Palazzo Marino grazie a due selezioni con procedura comparativa, il primo per “fornire supporto al sindaco nella gestione dei rapporti di natura politico-amministrativa con gli interlocutori istituzionali esterni all’amministrazione comunale”, il secondo per “fornire supporto al sindaco per attuare un’azione di governance centrale e strategica della comunicazione, finalizzata ad affermare il programma di governo della città”: i loro 60mila euro lordi a testa di costo si aggiungono dunque ai 2,8 milioni di spesa annuale per gli articoli 90 e 110. Sempre sui temi Expo, ma all’interno del gabinetto di Pisapia, aveva lavorato Gianni Confalonieri, che oggi segue per Sala le relazioni istituzionali di Palazzo Marino (assunto con articolo 90 per 162.671 euro all’anno).

E veniamo ora al confronto con il predecessore Pisapia, quello che fa da scintilla alle polemiche: “Un sindaco può scegliere i suoi collaboratori esterni ma solo quando non ci sono professionalità interne – accusa Gianluca Comazzi, capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia – e invece ora si spendono quasi tre milioni di euro, uno più di prima”. Gap che gli uffici del comune sostengono vada ridotto a 600mila euro: “Nel 2015 risultavano assunte dalla giunta Pisapia 48 persone per un totale dei compensi di 1.961.390 euro – si legge in una nota- a queste vanno aggiunte le figure di portavoce del sindaco, capo ufficio stampa e vice capo ufficio stampa (assunti con incarichi di collaborazione) i cui compensi ammontavano a 336.132 euro. Per un totale, quindi di 2.297.522 euro”.

Solo che a questo punto, con analoga argomentazione, ai 2,8 milioni di Sala andrebbero aggiunti i già citati contratti ad Arditti e Pogliani. C’è poi un rischio: che i costi per lo staff dell’attuale giunta salgano ancora, come fa notare l’ex presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo: “Bisogna vedere a che data fanno riferimento i numeri diffusi ora. Perché ci sono ancora bandi aperti per altre otto o nove assunzioni”.

@gigi_gno