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Sulla vetta dell’Himalaya senza bombole d’ossigeno: l’impresa di un poliziotto italiano

La storia di Eumir Martinelli che è riuscito a conquistare il monte Cho Oyu (8201 metri), la sesta cima più alta del mondo. Nonostante le condizioni atmosferiche avverse l'agente ce l'ha fatta: "Ho appurato come la forza psicologica e di testa può veramente fare la differenza facendoti proseguire anche quando il fisico ti consiglia di tornare indietro"

Eumir Martinelli ce l’ha fatta. Il poliziotto della Scientifica di Bressanone, in provincia di Bolzano, è riuscito a coronare il suo sogno: scalare il monte Cho Oyu (8201 metri), la sesta vetta più alta del mondo sull’Himalaya, al confine tra Cina e Nepal. Un’impresa, si legge sull’account Facebook della polizia Agente Lisa, portata a termine addirittura senza l’ausilio delle bombole di ossigeno.

Nonostante le condizioni meteo avverse, i cambiamenti climatici e le bufere improvvise, Martinelli è riuscito ad arrivare fino in fondo. La spedizione a cui ha preso parte è durata dal 28 agosto fino all’8 ottobre. Il sogno è stato realizzato il 30 settembre: “Il 29 settembre sono giunto in compagnia dello sherpa Nuru al campo 3 a 7.600 metri dove ci siamo rifugiati all’interno della nostra tenda. La notte del 30 settembre alle 3.30 di mattina, io e sherpa Nuru, sotto un cielo invaso di stelle siamo partiti con l’intenzione di conquistare la vetta. Tutta la salita è avvenuta come una sorta di sopportazione allo sfinimento. Alle ore 13.15 la vetta è stata raggiunta, ho quindi realizzato che il mio più grande traguardo era stato tagliato”, ha commentato Martinelli.

Un’impresa portata a termine nonostante le avversità atmosferiche: “Ho personalmente appurato come la forza psicologica e di testa può veramente fare la differenza facendoti proseguire anche quando il fisico ti consiglia di tornare indietro”. Martinelli è stato l’unico italiano della spedizione ad aver ottenuto questo traguardo. Assieme a lui hanno scalato il monte Cho Oyu altri quattro alpinisti stranieri.

“L’agente aveva preso parte ad un’altra spedizione sull’Himalaya circa sei anni fa – ha riferito la polizia – ma le condizioni psico-fisiche non gli avevano permesso di raggiungere la sospirata cima. Martinelli, dopo numerosi servizi di polizia di sicurezza e soccorso alpino, ha sempre avuto la passione per la montagna. Il suo amore per questo sport lo ha portato, inoltre, a far parte del Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato dal 1997 al 1999, nella disciplina di sci alpino”, ha poi concluso la polizia.