Referendum Costituzionale

Referendum, “c’è una bomba nel circolo”: chiama il 113 per interrompere il dibattito all’Arci. “Non ce la facevo più”

Il caso a Pistoia. Mentre parlano i relatori per il Sì e per il No, un 37enne telefona alle forze dell'ordine per far finire il confronto. Ai carabinieri ha spiegato che era "seccato" per il prolungarsi della riunione

Il dibattito sul referendum non finiva più. I relatori non davano segni di cedimento. E allora lui, che stava assistendo tra il pubblico del circolo Arci Bonelle di Pistoia, ha deciso di interromperlo chiamando il 113 per dare un falso allarme bomba. Chissà se sono i primi segnali di sfinimento di chi da qui al 4 dicembre dovrà sorbirsi altri 50 giorni di campagna elettorale per il referendum costituzionale. Certo è che per “liberarsi” da una riunione sul tema un 37enne di Pistoia non ha saputo fare altro che chiamare le forze dell’ordine.

E’ successo ieri sera: nel circolo Arci Bonelle della città toscana parlavano un esponente locale del Pd, il capogruppo in consiglio comunale Giovanni Sarteschi, e l’ex procuratore della Repubblica di Firenze Ubaldo Nannucci, che è coordinatore regionale dell’Anpi, l’associazione dei partigiani. Il primo a sostegno del e il secondo per il No.

A un certo punto il 37enne ha preso il cellulare e ha chiamato il 113 annunciando la presenza di un ordigno e chiudendo subito la comunicazione. Al circolo sono subito intervenuti i carabinieri. Il 37enne, ancora presente, si è fatto avanti riferendo di essere l’autore della telefonata. Ai militari ha spiegato di aver agito in quel modo proprio perché “seccato” dal prolungarsi della riunione. Compiuti i necessari accertamenti sulla provenienza della chiamata – anche per escludere un caso di mitomania – i militari lo hanno portato al comando provinciale dell’Arma e infine denunciato per procurato allarme.