Diritti

Non vedenti vs albergatore: “No cani guida? Vergognati, c’è la legge”. E lui chiama i carabinieri

Si sono dati appuntamento davanti all’albergo di Rimini che aveva rifiutato una non vedente perché accompagnata da cane guida. Un caso esploso ad agosto, tra le proteste delle associazioni dei ciechi, perché la legge impone agli esercenti di accoglierli con le loro guide a quattro zampe, pena multe salate. Il gestore dell’hotel San Gregory, Mauro D’Amico, non aveva voluto sentire ragioni e così ieri è scattato il primo “flashdog” in Italia, con una ventina di non vedenti arrivati da diverse regioni per fare un sit-in davanti all’hotel e distribuendo volantini con i riferimenti alla legge che da 41 anni li tutela, ma che molti albergatori non applicano. Legge anche rafforzata nel 2006 con la previsione di multe dai 500 ai 2.500 euro. Che nessuno si premura di applicare. Stavolta potrebbe andare diversamente, con la prima sanzione di questo tipo. In quarant’anni. Nonostante i toni tranquilli dei non vedenti, il responsabile della struttura ricettiva ha chiamato i carabinieri che, con una pattuglia, sono arrivati sul posto identificando tutti i presenti. Il gestore, Mauro D’Amico ha ribadito il suo secco no agli animali in hotel ribadendo che, in Riviera, ci sono tante strutture ricettive che accettano i cani e che, la sua politica, è quella di garantire un albergo “pet-free” a chi ha paura, oppure ha allergie e non vuole animali in vacanza.  Parte un coro di “vergogna”, la situazione si va via via sempre più calda. “Lei non rispetta la legge”. “Dovete prenotare? Allora prenotate, ma le persone con il cane non le voglio – ribadisce – sono coerente con la posizione che ho assunto, questa è un’invasione e io chiamo i carabinieri”. E’ partito con il piede sbagliato, perché il gruppo di non vedenti gli punta il dito addosso: “Dov’è la sua sensibilità, il suo rispetto per la legge?”. I carabinieri hanno assistito increduli. I non vedenti attendono che si applichi la legge elevando la prima sanzione in Italia, da 41 anni, per violazione delle norme a tutela dei non vedenti