Scienza

Fisica, ipotizzata una quinta forza fondamentale mediata dal bosone X “Se confermato sarebbe rivoluzionario”

La nuova forza si andrebbe a sommare a quelle previste dal Modello standard della fisica quantistica e alla forza gravitazionale e modificherebbe la nostra comprensione della struttura dell'Universo. "Se fosse vero, sarebbe rivoluzionario" dice Jonathan Feng, uno degli autori della ricerca pubblicata sulle Physical Review Letters (PRL)

Esisterebbe una quinta forza, oltre alle quattro forze fondamentali già note che strutturano l’Universo, che sarebbe “mediata” da una nuova particella mediatrice, mai riscontrata prima, e ribattezzata per questo “bosone X“. Potrebbe inoltre servire a conoscere l’origine della “materia oscura“. Questa volta il passo in avanti rispetto all’attuale Modello Standard della fisica quantistica è compiuto dai ricercatori dell’University of California – Irvine, in una ricerca pubblicata sulle Physical Review Letters (PRL) e ripresa dal sito dell’Agenzia Spaziale Italiana. Se l’ipotesi fosse dimostrata “muterebbe radicalmente la nostra comprensione dell’Universo, con conseguenze sulle teorie di unificazione delle forze e sulla materia oscura” ha dichiarato Jonathan Feng, uno degli autori dello studio. “Se fosse vero, sarebbe rivoluzionario”.

Gli scienziati americani hanno ipotizzato l’esistenza di una forza esotica, una in più rispetto a un modello che già prevede quella elettromagnetica, quella nucleare forte e nucleare debole, oltre alla forza gravitazionale (per la quale non esiste una teoria quantistica coerente alle altre), e ad almeno un Bosone di Higgs (la cosiddetta “particella di Dio” che avrebbe dotato tutte le altre di una massa, dando vita alla materia). Questa quinta forza sarebbe nuova nei modelli fisici, del tutto insolita nell’interpretazione fondamentale sulla natura della materia, e quindi di tutto ciò che è esistente.

I ricercatori americani si erano imbattuti in una ricerca dei fisici sperimentali dell’Accademia delle Scienze Ungherese che aveva rivelato un anomalo decadimento radioattivo, attribuito alla possibile esistenza di fotoni trenta volte più pesanti degli elettroni. Questi “fotoni oscuri” erano stati indicati come i possibili costituenti della materia oscura, un termine che descrive l’85% non conosciuto della massa dell’Universo. Scoprire cosa sia e a quale forza risponda la materia oscura è il Santo Graal dell’attuale ricerca scientifica.

Ma, secondo i fisici teorici dell’University of California – Irvine, i risultati insoliti degli scienziati ungheresi non descriverebbero un nuovo tipo di fotoni ma addirittura una nuova particella mediatrice, dalla natura ad oggi ignota e per questo definita “bosone X”. “I fisici sperimentali – spiega Feng – non sono stati in grado di affermare che si trattasse di una nuova forza  Hanno semplicemente visto un eccesso di eventi che indicava una nuova particella. Ma non era loro chiaro se si trattasse di una particella di materia o mediatrice di forza”. Da qui l’ipotesi americana di una forza mai riscontrata prima. Gli stessi californiani usano premura e sottolineano la necessità di effettuare nuove misure sperimentali prima di poter dimostrare la loro ipotesi. “Sebbene la nuova particella non sia molto pesante, è difficile da trovare perché le sue interazioni sono molto deboli. Adesso, però i tanti laboratori che si occupano di questo filone di ricerca, sanno dove guardare”.

La notizia arriva nelle stesse ore in cui è stata confutata l’esistenza di un nuovo bosone di Higgs, una nuova particella sei volte più pesante della ‘particella di Dio’ che, a dicembre 2015, il Cern aveva annunciato di aver “intravisto”. Secondo quanto reso noto dallo stesso istituto di Ginevra e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare si trattava di un “fantasma“, una fluttuazione statistica che non corrisponde a nessuna scoperta. A spegnere le speranze dei fisici sono gli ultimi dati del super-acceleratore di particelle, il Large Hadron Collider (Lhc), presentati a Chicago alla conferenza internazionale di fisica Ichep.

Lo studio Physical Review Letters