Calcio

Roberto Mancini e Inter: risoluzione del contratto e addio (con buonuscita da 3 milioni). Al suo posto De Boer

Fatali per il tecnico di Jesi le ultime, pessime prestazioni in amichevole e un rapporto mai decollato con la nuova dirigenza cinese. All'ex allenatore dell'Ajax il compito di far dimenticare la delusione della seconda esperienza in nerazzurro per il Mancio, arrivato due anni fa come salvatore della patria e andato via senza lasciar traccia (se non nelle casse del club)

Roberto Mancini non è più l’allenatore dell’Inter. Il tecnico di Jesi e la società nerazzurra hanno risolto il loro rapporto di lavoro nella notte: i cinesi di Suning puntavano alle dimissioni del Mancio, che a sua volta non voleva rinunciare al contratto milionario stipulato appena due anni fa con Erick Thohir. La svolta sono stati tre milioni di euro: a tanto, infatti, ammonta la buonuscita che l’allenatore porterà a casa in cambio dell’addio alla panchina nerazzurra. Chi al suo posto? Frank De Boer, l’ex tecnico dell’Ajax, che era già stato bloccato dalla nuova proprietà interista. Con i lancieri l’ex difensore ha vinto quattro campionati di seguito alla sua prima esperienza da allenatore e si è dimesso dopo l’ultima giornata dello scorso torneo, perso dall’Ajax in extremis. De Boer, come da buona tradizione olandese, fa del bel gioco uno dei propri obiettivi, ma non disdegna l’organizzazione difensiva. Al momento sono sconosciuti i particolari del contratto che stipulerà con Suning. L’unica certezza è che sarà lui il sostituto di Roberto Mancini, la cui seconda esperienza alla guida dell’Inter è stata assolutamente fallimentare. Arrivato due anni fa al posto dell’esonerato Mazzarri, per tutti il Mancio doveva essere il salvatore della patria. Non lo è stato: nonostante uno stipendio da top club (oltre 4,5 milioni di euro annui) e una società che ha cercato di accontentarlo in tutto e per tutto in sede di calciomercato (da Podolski a Shaqiri, da Kondogbia a Eder), il tecnico non è mai riuscito a dare una vera identità di gioco alla sua squadra. Anche nella prima metà dello scorso campionato, quando l’Inter guidava la classifica, la serie infinita di 1-0 sembrava più frutto della fortuna e del cinismo che non di un’organizzazione di gioco tale da giustificare gli esborsi milionari per acquistare i giocatori chiesti dall’allenatore. Che conclude la sua seconda esperienza a Milano con un nulla di fatto: primo anno da subentrato concluso senza Europa, secondo anno quinto in campionato, niente Champions League e una Europa League che Frank De Boer dovrà giocare per vincere, evitando le magre figure (l’ultima il 6-1 subito dal Tottenham in amichevole) che hanno sancito il divorzio tra l’Inter e Roberto Mancini.