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Oscar Pistorius si taglia i polsi in cella, ma nega di avere tentato il suicidio

I medici hanno applicato le bende sulle ferite del vincitore della medaglia d'oro alle paralimpiadi. Il portavoce dei servizi penitenziari del carcere ha negato l'episodio, sostenendo che l'atleta sia semplicemente caduto dal letto. Nella sua cella, tre settimane fa, erano stati ritrovati alcuni farmaci e delle forbici

Oscar Pistorius si è “autoinferto” alcuni tagli ai polsi nella sua cella nel carcere di Pretoria. Curato dai medici “con delle bende” – scrive la stampa locale – è stato trasportato in ospedale. Il portavoce del Dipartimento dei servizi correzionali della città sudafricana, Manelisi Wolela, ha però riferito che l’atleta “ha negato il tentativo di suicidio”. Il portavoce dei servizi penitenziari del carcere, Singabakho Nxumalo, ha confermato quanto riferito dall’atleta, sostenendo che Pistorius sia stato ricoverato “solo per una caduta accidentale dal letto”. L’episodio è avvenuto sabato 6 agosto nel carcere Kgosi Mampuru, dove le guardie penitenziarie hanno dichiarato di aver trovato nella cella dell’atleta alcuni coltelli.

La medaglia d’oro delle Paralimpiadi sta scontando una pena di 6 anni per aver ucciso la sua fidanzata, Reeva Steenkamp, nel 2013: Pistorius le aveva sparato attraverso la porta del bagno, “confondendola per un ladro” secondo quanto aveva dichiarato in sua difesa. Tre settimane fa, nella cella di Pistorius, erano stati trovati alcuni farmaci e delle forbici.

L’avvocato dell’atleta, durante l’udienza decisiva in cui è stata emessa la sentenza, aveva dichiarato che il suo cliente stava soffrendo di una grave depressione, motivo per cui aveva chiesto e ottenuto che il suo assistito scontasse la pena ai domiciliari. Tuttavia, dopo aver ricevuto le cure dovute, Pistorius era stato accompagnato in carcere. Il pubblico ministero sudafricano aveva annunciato che farà appello perché la condanna risulta “troppo indulgente“.