Cronaca

Terrorismo, Alfano: “Espulsi due tunisini vicini a gruppi jihadisti”

Il ministro dell'Interno sottolinea che i due avevano rapporti con persone "palesemente sostenitrici dell’estremismo religioso e, specificamente, con il gruppo islamista Jabat al Nusra"

“Oggi sono state eseguite altre due espulsioni”. Ad annunciarlo è il ministro dell’Interno Angelino Alfano, sottolineando che gli espulsi sono due tunisini vicini a gruppi terroristici che sarebbero stati impegnati in attività di proselitismo. Il titolare del Viminale precisa che in tutto i provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale dal 2015 sono 106. “Prosegue, dunque, l’intensa attività di prevenzione per abbassare il più possibile il livello di rischio in Italia, pur nella consapevolezza che nessun Paese, oggi, può dirsi a rischio zero”.

I due cittadini tunisini, dice Alfano, “in seguito ad una attenta e approfondita attività investigativa, sono stati allontanati dal territorio nazionale con un volo partito da Catania e diretto a Tunisi, per motivi di sicurezza dello Stato”. “A loro carico, sono stati accertati legami con movimenti terroristici oltre a vari elementi che li hanno tratteggiati come soggetti socialmente pericolosi”.

Inoltre, continua il responsabile del Viminale, “dall’esame dei profili personali Facebook e dalle utenze dei loro telefoni cellulari, sono emersi anche contatti con persone palesemente sostenitrici dell’estremismo religioso di matrice islamica e, specificamente, con il gruppo islamista Jabat al Nusra. Tutto questo, ha indotto i nostri investigatori – conclude Alfano – a ritenere” che i due “potessero essere impegnati nella diffusione del messaggio radicale con finalità di proselitismo, oltre che legati, in qualche modo, a persone appartenenti a formazioni estremiste”.

Le due nuove espulsioni arrivano a pochi giorni dal rimpatrio di Aftab Farooqil pakistano di 26 anni, residente a Vaprio d’Adda, allontanato lunedì scorso dall’Italia. Farooq aveva giocato nella Nazionale italiana di cricket, ma nell’ultimo anno e mezzo si era radicalizzato. Secondo gli inquirenti stava progettando un attacco contro un’enoteca nel piccolo comune del Milanese dove risiedeva con la moglie e la famiglia e, intercettato con un amico, spiegava quanto fosse semplice colpire l’aeroporto di Orio al Serio. Ma in un video-messaggio registrato durante il volo diretto verso Islamabad e poi postato su Facebook ha giurato la sua innocenza e respinto ogni accusa.