Politica

Torino, No Tav contro Appendino: “Solidarietà alle forze dell’ordine? Non se ne sentiva il bisogno”

Prime frizioni tra il movimento e la nuova maggioranza a 5 Stelle del Comune di Torino, che in occasione del primo Consiglio ha condannato le violenze in Valle di Susa. Ad accendere la polemica è stata una dichiarazione dal presidente del consiglio Fabio Versaci, 29 anni e convinto No Tav

“Esprimere solidarietà alle forze dell’ordine fa molto istituzionale, ma non se ne sentiva il bisogno”. Prime frizioni tra il movimento No Tav e la nuova maggioranza a 5 Stelle del Comune di Torino, che in occasione del primo Consiglio ha condannato le violenze in Valle di Susa. Ad accendere la polemica è stata una dichiarazione dal presidente del consiglio Fabio Versaci, 29 anni e convinto No Tav, che, invitato a parlare dalle minoranze (dal Pd al centrodestra) sugli ultimi scontri avvenuti al cantiere di Chiomonte durante lo scorso weekend, in aula ha detto: “Esprimo a nome del consiglio solidarietà alle forze dell’ordine, fermo restando la mia personale contrarietà all’opera, credo che la violenza sia sempre da condannare”.

Un “trappolone teso abilmente da politici più navigati”, sostiene notav.info senza però nascondere il fastidio per la presa di posizione di “un Consiglio comunale a maggioranza No Tav”. E poi la promessa che le proteste continueranno come a sottolineare che potrebbero esserci altre occasioni di frizione tra chi è rimasto a protestare e chi invece ora deve governare. “L’altra notte è avvenuto quello che avviene da tempo e che continuerà ad avvenire – si legge sul portale di riferimento del movimento No Tav -: atti di resistenza e di disturbo al cantiere e alle truppe di occupazione, nei modi e nei metodi che abbiamo sempre utilizzato. Noi il Tav lo vogliamo fermare davvero e quindi ci adoperiamo per farlo nel migliore modo possibile: quando parliamo di resistenza popolare, noi poi proviamo a farla sul serio. Siamo abituati purtroppo alle critiche, alle condanne e ai cambi di barricata – si legge ancora -. Ognuno è libero di fare quello che meglio crede, ma voi visto che vi dite No Tav, e avete ribadito la contrarietà all’opera anche in questi interventi, spiegateci un po’ come lo fermereste, perché ad oggi (e dopo oggi) non l’abbiamo ancora capito bene”.

La sindaca di Torino, Chiara Appendino, “ha dato dimostrazione di saper distinguere il ruolo di militante No tav da quello di primo cittadino” dice il vicepresidente della Commissione Trasporti, senatore Stefano Esposito (Pd), esprimendo “apprezzamento” per la solidarietà alle forze dell’ordine e la condanna delle violenze da parte della prima cittadina del capoluogo piemontese dopo le ultime tensioni al cantiere della Tav di Chiomonte. “Personalmente non mi sorprende la reazione, rabbiosa e molto risentita da parte del sito notav.info”, aggiunge Esposito riferendosi alle critiche mosse alla Appendino proprio per le sue dichiarazioni, da uno dei siti di riferimento del movimento contro l’Alta Velocità. “Chi avesse ancora dubbi su chi sono e cosa pensano i No Tav che si celano dietro questo sito, oggi possono superarli definitivamente e mi auguro che lo comprendano sia registi come Virzì che gli artisti che hanno dato la loro adesione al concerto di sabato sera”. Il riferimento è al primo festival No Tav “Alta Felicità” in programma dal 22 al 24 luglio a Venus al quale hanno dato la loro adesione artisti come Subsonica, Eugenio Finardi, Chef Rubio e Nino Frassica.

“Governare nell’ambiguità è difficile per chiunque, per i 5 Stelle addirittura vietato perché hanno fatto di trasparenza e onestà i loro cavalli di battaglia. E al sindaco chiediamo, appunto, di essere trasparente sulla Tav” dice il capogruppo di Fi in Consiglio comunale, Osvaldo Napoli. Sulla questione solidarietà “il movimento No Tav ha espresso il proprio risentimento. I No Tav – prosegue – molti dei quali lavorano con l’attuale giunta, stanno scoprendo come cambia la prospettiva, e quindi l’atteggiamento mentale, quando lo stesso problema è visto dal lato delle istituzioni. Si tratta ora di capire se il sindaco e la giunta pensano di continuare a essere fieri avversari dell’opera e, nello stesso tempo, criticare e condannare i manifestanti”. Per Napoli “l’attacco dei centri sociali alla giunta dimostra come una parte dei No Tav preferisca la violenza alla dialettica, al confronto e al rapporto istituzionale. Mi auguro la Appendino – conclude – sappia fare sintesi rispetto all’attacco ricevuto”.