Politica

M5S Torino, eletti e giunta in un santuario per prepararsi a primo consiglio comunale. Tra team building e lezioni

Alla "Grotta di Lourdes" di Forno di Coazze anche il 29enne Fabio Versaci, no Tav, candidato alla presidenza dell'assemblea cittadina, e Alberto Unia che sarà il capogruppo. Il capo di gabinetto della sindaca Appendino, Paolo Giordana, ha spiegato il funzionamento del consiglio e delle commissioni e invitato a studiare il Testo unico degli enti locali: "La vostra Bibbia"

Lontani dalla città, in ritiro in un santuario con vista sulle Alpi, si stanno preparando all’esordio. Lunedì ci sarà il loro debutto nella Sala Rossa, sede del consiglio comunale di Torino. I ventiquattro eletti del M5S di Torino insieme agli undici assessori della giunta di Chiara Appendino, allo staff della sindaca e alcuni parlamentari sono al santuario della grotta di Lourdes a Forno di Coazze, nella Valsangone, vicina alla Val di Susa. Devono completare la scelta per gli incarichi nelle commissioni, ma il grosso è già fatto: al momento si sa che il 29enne Fabio Versaci sarà il candidato alla presidenza dell’assemblea cittadina, mentre Alberto Unia sarà il capogruppo, come ha deciso una riunione ristretta avvenuta la scorsa settimana.

Alcuni giornali hanno definito Versaci un “No Tav”, ma nel Movimento sottolineano: “Lo siamo tutti”. Va detto che però lui, militante grillino della prima ora arrivato dal Popolo viola, è uno degli assidui delle manifestazioni contro la grande opera insieme a un gruppetto composto – fra i tanti – dalla sindaca Appendino, dai consiglieri regionali Davide Bono e Francesca Frediani e i parlamentari Ivan Della Valle e Marco Scibona. Di Unia invece qualcuno ricorda la militanza, ormai decenni fa, nella Federazione giovanile comunista italiana. Giovedì, accompagnato dalla deputata Laura Castelli (Appendino era bloccata a Torino alle prese col Salone del libro), è andato a Milano a incontrare Davide Casaleggio insieme ad altri eletti del movimento in tutta Italia.

Nel weekend al santuario a Forno di Coazze il compito principale è fare squadra, riuscire a unire i consiglieri, arrivati da periodi più o meno lunghi di militanza (c’è chi è stato eletto soltanto pochi mesi dopo il loro ingresso nel movimento all’inizio del 2016), e gli assessori, arrivati da settori più disparati: ad esempio c’è lo storico dell’architettura del Politecnico di Torino Guido Montanari, sostenitore del consumo zero del suolo e militante contro le grandi opere, all’urbanistica; ma al commercio troviamo Alberto Sacco, avvocato che ha lavorato con le associazioni di categorie e genero di Carlo Callieri, il dirigente Fiat che nel 1980 ispirò la marcia dei 40mila quadri del Lingotto contro gli scioperi degli operai. Proprio al “team building” è stata dedicata la prima giornata, venerdì, con giochi di ruolo di gruppo per rafforzare fiducia e leadership come quelli che fanno le aziende. Nei momenti di svago i pasti consumati insieme, le passeggiate nel verde che circonda il santuario, qualche partita a calcetto e una schitarrata.

Poi tra sabato e domenica il capo di gabinetto della sindaca Paolo Giordana, funzionario del Comune di Torino e “Richelieu” di Appendino durante la campagna elettorale, ha fatto lezione a consiglieri e assessori su bilanci, regolamenti del consiglio e delle commissioni e sul Testo unico degli enti locali: “Il Tuel deve essere la vostra Bibbia. Portatelo con voi, tenetelo sul comodino”, avrebbe spiegato ai presenti. La prima cittadina ha esposto ai consiglieri le linee guida della sua legislatura, basate sul programma elettorale, quelle linee guida che dovrà esporre lunedì all’assemblea cittadina per l’approvazione, uno dei primi punti da affrontare insieme all’elezione dei vertici del consiglio e alle prime interrogazioni dell’opposizione.