Cronaca

Scontro treni Puglia, “raddoppio linea entro il 30 giugno 2015”. Ma i lavori, finanziati dalla Ue con 180 milioni, non sono mai partiti

Il cantiere per la duplicazione dei 12 chilometri della linea finanziato quasi interamente dall'Europa quattro anni fa con 33 milioni di euro, parte di una erogazione complessiva di 180 milioni. Fallito il cronoprogramma - "per motivi burocratici", dice oggi Ferrotramviaria - la Regione ha riprogrammato i lavori, spostandoli dai Fondi Europei 2007-2013 al 2014-2020. Ma ad oggi l'appalto non è stato ancora assegnato

Ci sono tre date impresse nei documenti ancora disponibili sul sito delle Ferrovie Nord Barese: “Raddoppio linea ferroviaria Corato-Andria. Inizio lavori martedì 1/1/2013, fine martedì 30/6/2015. Termine collaudo 1/10/15”. I due treni avrebbero potuto viaggiare su due binari diversi, se i tempi fossero stati rispettati. Invece i lavori non sono ancora iniziati. Perché il “Grande Progetto” per l’adeguamento ferroviario dell’area metropolitana del nord barese è in ballo dal 2007, per un costo complessivo di 180 milioni di euro e non ha ancora visto la fine.

“Intoppi burocratici hanno provocato gravi ritardi”, spiega un dirigente della Ferrotramviariailfattoquotidiano.it. Così le opere di raddoppio, velocizzazione e potenziamento nella tratta tra Corato e Barletta, all’interno della quale ricade il punto dello scontro frontale di martedì mattina, sono fermi. Meglio, si muovono molto lentamente.

Al momento siamo alla presentazione delle offerte relative alla gara di appalto per la progettazione e l’esecuzione dei lavori per il raddoppio della tratta Corato-Andria. Il bando è stato pubblicato da Ferrotramviaria lo scorso 19 aprile e sarebbe dovuto scadere a giugno, ma è stata disposta una proroga fino al 19 luglio. È tutto nella home page del sito di Ferrotramviaria, compreso l’importo di partenza per quei dodici chilometri scarsi di nuovi binari: 33 milioni e 427mila euro.

Tre anni e mezzo di ritardo, visto che secondo il primo cronoprogramma l’espletamento della procedura di gara avrebbero dovuto concludersi il 31 dicembre 2012. Il piano d’intervento era stato finanziato dall’Unione Europea il 27 aprile di quattro anni fa. Ma poi si è proceduto a fatica. Tanto che il 10 luglio 2014 una deliberazione di giunta della Regione ha riprogrammato il raddoppio della Corato-Andria dividendolo in due lotti e spostandolo dai Fondi Europei 2007-2013 al 2014-2020. Il motivo? “Da una serie di incontri tenuti con il beneficiario – si legge nella delibera – è risultato che l’acquisizione dei pareri richiesti dalle norme vigenti, ivi compresi gli adempimenti a cura delle amministrazioni locali interessate dal suddetto intervento, ha determinato un allungamento imprevisto della fase istruttoria propedeutica all’avvio delle attività di realizzazione dell’intervento”. Secondo la Regione, insomma, la colpa sarebbe dei Comuni.

Un progetto molto importante, perché il tratto Barletta-Bari gestito da Ferrotramviaria permette ai cittadini del nord barese di spostarsi verso il capoluogo e ai turisti di arrivare direttamente all’aeroporto di Palese. La linea ha subito un’impennata di passeggeri da quando esiste una fermata all’interno dello scalo di Bari e da lì alla stazione delle Ferrovie dello Stato. Tante le opere previste oltre al raddoppio della Corato-Andria, alcune già completate: l’interramento di alcuni tratti e nuove stazioni ad Andria, parcheggi di scambio a Enziteto, Bitonto, Ruvo e Fesca-San Girolamo per un totale di 180 milioni di spesa, quasi interamente finanziati dall’Unione Europea.

Eppure le procedure per arrivare al raddoppio degli 11,6 chilometri tra Corato e Andria, luogo dell’incidente, procedono con lentezza. Tanto che a giugno 2013, l’onorevole pentastellato Giuseppe D’Ambrosio, andriese di nascita, aveva scritto al ministro Delrio. Poiché “il collaudo, per problematiche connesse al finanziamento, dovrà essere effettuato entro il 2015”, scriveva D’Ambrosio a Delrio, “se intenda verificare che non vi siano motivi ostativi, anche in sede europea, alla cantierizzazione dei lavori, se si intenda porre in essere ogni opportuna iniziativa, per quanto di competenza per agevolare la realizzazione di questa strategica infrastruttura ferroviaria”. Tre anni dopo, “il ministro non ha mai risposto”, dice ora D’Ambrosio a ilfattoquotidiano.it. E i lavori, che dovevano essere finiti, non sono ancora partiti.