Cronaca Nera

Arezzo, donna trovata senza vita sul greto del fiume: “Colpita alla testa con martello o piccozza”

Il corpo di Catia dell’Omarino, 41 anni, di Sansepolcro, è stato trovato questa mattina sul greto del torrente Afra, non lontano dalla sua abitazione. Sul caso indagano i carabinieri

Due colpi alla testa: uno alla fronte e uno dietro un orecchio. Così è morta Catia dell’Omarino, 41 anni, di Sansepolcro (Arezzo), il cui corpo, senza vita, è stato trovato questa mattina sul greto del torrente Afra, non lontano dalla sua abitazione. L’ipotesi è che l’assassino l’abbia colpita con un martello o una piccola piccozza. Il corpo della donna è poi rotolato lungo la leggera scarpata, dove sono state trovate tracce di sangue, per fermarsi sul greto del torrente. Ancora da stabilire l’orario del decesso.

La vittima, che viveva con la madre a meno di un chilometro da dove è stato trovato il corpo, sarebbe stata vista da alcuni testimoni ieri sera, tra le 22 e le 24, e poco prima era stata incrociata anche da una pattuglia di carabinieri. La sua auto è stata trovata a circa 400 metri dal Ponte del diavolo, a metà strada dalla sua casa e il luogo dell’omicidio. Spariti, invece, il suo cellulare e l’arma del delitto. Sul posto oltre ai carabinieri del nucleo operativo di Arezzo e i Ris Firenze, anche il medico legale, che insieme al pm di turno, Julia Maggiore.

A scoprire il corpo sono state, poco prima delle 10, alcune persone che passavano sulla strada. Il gran caldo non ha permesso di stabilire l’ora del decesso, sarà l’autopsia a stabilirla. Alcuni testimoni avrebbero detto di aver visto la donna, ancora viva, ieri sera tra le 22.00 e le 24.00. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita della donna e le sue frequentazioni. Nel marzo scorso era stata indagata per alcuni furti. Le indagini, spiegano gli inquirenti, dovranno necessariamente essere a 360 gradi. Intanto i militari acquisiranno tutte le immagini delle telecamere che si trovano nella zona: potrebbero aver ripreso qualche auto che lasciava il luogo o qualcuno che a piedi si allontanava da quello che gli abitanti di Sansepolcro chiamano Ponte del diavolo.