Cronaca Nera

Sara Di Pietrantonio, i funerali della ragazza uccisa alla Magliana. La madre: “Combatterò perché sia fatta giustizia”

Molti gli amici e i parenti che hanno gremito la chiesa di Ponte Galeria, alla periferia di Roma, per dare l'ultimo saluto alla ragazza assassinata dall'ex fidanzato Vincenzo Paduano. Presente alle esequie anche l'Università degli Studi di Roma Tre

“Giustizia ci dovrà essere. Combatterò con tutte le mie forze perché giustizia ci sia“. E’ la promessa che la madre di Sara Di Pietrantonio, Tina, pronuncia durante i funerali di sua figlia nella chiesa di Santa Maria della Divina Grazia di Ponte Galeria, a poche centinaia di metri dal luogo in cui la ragazza è stata uccisa e data alle fiamme dall’ex ragazzo, Vincenzo Paduano. Fuori dall’edificio una foto ritrae la 22enne sorridente: “Ti voglio ricordare così, con il tuo sorriso bellissimo – continua la madre – Un gesto crudele ha spento il sorriso, niente potrà cancellare questa tragica perdita e consolarci”.

A ricordare la studentessa anche i molti amici e conoscenti: tra i fiori e le corone bianche dei familiari è allestito un banchetto su cui sono stati lasciati i cartelloni e i biglietti firmati dai compagni di università. “E’ tutto scritto ed è qui dentro e viene tutto via con me”, si legge su un grande foglio pieno di foto di Sara che la ritraggono mentre gioca e scherza: scene di una vita normale per una studentessa.

Anche l’Università degli Studi Roma Tre partecipa alle esequie: presenti alla cerimonia il prorettore vicario Maria Francesca Renzi e il direttore del Dipartimento di Studi aziendali, Marisa Cenci, che portano il messaggio del rettore, Mario Panizza: “Tutta la comunità accademica esprime dolore e cordoglio per la tragica fine della giovane vita della sua studentessa ed è vicina alla famiglia, ai colleghi e agli amici di Sara”.

Ai suoi genitori, invece, si rivolge il parroco: “Cari genitori vi sosteniamo con la preghiera. Di fronte a questa grande prova ci sentiamo umanamente inadeguati, ma il nostro silenzio non significa resa. Continuiamo a dare risposta alla sofferenza creata dal male con la preghiera e le fiaccolate. Preghiamo perché il Signore ci dia una città più umana”.

All’uscita del feretro sono fatti volare via alcuni palloncini bianchi e azzurri con il nome di Sara, mentre la folla applaude a lungo e a più riprese, prima e dopo gli ultimi saluti dei parenti al carro funebre, la bara bianca della ragazza. Commozione e partecipazione è stata espressa anche dagli abitanti del quartiere: “Poverina, poteva essere figlia nostra”.