Politica

Spese pazze Liguria, la Regione non si costituirà parte civile. Toti: “Così non ingolfiamo le udienze”

Ben 23 consiglieri, di tutti i colori politici, rinviati a giudizio. Ma il governatore non ritiene di battere cassa in sede penale. "Ci rivarremo in caso di condanna", spiega. A stupire è il cambio di passo in Regione: la scorsa giunta di centrosinistra optò per costituirsi in un'altra inchiesta contro alcuni consiglieri dell'Italia dei Valori

Soggiorni in montagna, pomeriggi alle terme, vini e cene per almeno un milione di euro. Secondo l’accusa, tutto a spese dei contribuenti. Eppure la Regione Liguria, come riporta Il Secolo XIX, non si costituirà parte civile nei confronti degli oltre 20 ex consiglieri rinviati a giudizio nell’ambito delle indagini sulle spese pazze. Così ha deciso il governatore Giovanni Toti: “Non vogliamo ingolfare le udienze, in caso di condanna interverremo in sede civile”.

Ma se nel resto d’Italia l’atteggiamento delle altre regioni coinvolte dagli scandali delle spese pazze è stato ondivago – Lombardia, Piemonte, Sicilia e Molise hanno deciso di costituirsi, Emilia Romagna e Campania no -, a destare perplessità è il fatto che la stessa regione Liguria si sia pronunciata, nel giro di pochissimo tempo, in due modi diametralmente opposti: in passato, aveva deciso di intervenire come parte civile in sede penale, avendo quindi diritto a un risarcimento, in un’altra inchiesta per spese pazze fatte coi rimborsi elettorali.

A fine mandato e alla vigilia della campagna elettorale, infatti, l’ex presidente della Regione Claudio Burlando decise di battere cassa dinanzi al rinvio a giudizio dei consiglieri dell’Italia dei Valori cui si contestavano, più di un anno fa, accuse similari. Toti, invece, preferisce non immischiarsi in un processo che vede imputati consiglieri di tutti gli altri partiti. E non solo consiglieri: fra gli imputati, Edoardo Rixi è assessore allo Sviluppo economico e braccio destro del leader della Lega, Matteo Salvini, mentre Francesco Bruzzone è presidente del consiglio regionale, anche lui del Carroccio.

La difesa di Toti va però oltre: “Noi ci comportiamo sempre così”, ha detto. Per poi far notare, come riportato dal Secolo XIX, non senza una certa malizia: “Non ci siamo costituiti nemmeno contro Raffaella Paita nel processo sull’alluvione”. Dalle parti del Pd, invece, accusano: “Quando eravamo maggioranza noi abbiamo scelto di costituirci parte civile, anche se nelle indagini erano coinvolti consiglieri di centrosinistra”.