Mondo

Migranti, estradato in Italia presunto trafficante di uomini eritreo. Gli amici alla Bbc: “Scambio di persona”

La procura di Palermo è alla ricerca di Mered Yehdego Medhane, tra i più grossi trafficanti di esseri umani al mondo. Ma i conoscenti dell'arrestato dicono che in realtà sia Mered Tesfamariam, 28 anni, e ci sia stato un equivoco

Uno scambio di persona. Secondo la televisione inglese Bbc, c’è solo un grosso equivoco dietro alla cattura di un uomo eritreo, fermato in Sudan ed estradato l’8 giugno in Italia. La procura di Palermo è alla ricerca di Mered Yehdego Medhane, tra i più grossi trafficanti di esseri umani al mondo, a capo di una delle più grosse organizzazioni criminali che gestiscono i viaggi dei migranti via mare verso le coste siciliane. Ma gli amici dell’arrestato forniscono un’altra versione: “Non è lui la persona che cercano”. Secondo la loro testimonianza, la persona arrestata si chiama Mered Tesfamariam e ha 28 anni. Medhane, invece, ne ha 35. E a conferma di quanto sostengono, anche alcune foto pubblicate dalla Bbc che ritraggono l'”amico” arrestato in Sudan ed estradato a Roma.

Uno degli amici, Hermon Berhe, ha detto alla polizia di essere cresciuto con il giovane arrestato: “Non credo possa essere coinvolto in niente del genere. E’ una persona buona”, ha detto. Un altro eritreo racconta di aver condiviso una casa in Sudan con l’arrestato. E una giornalista svedese di origine eritrea, che lo scorso anno intervistò Mered, sostiene che il giovane delle foto non è lui, ma un ragazzo con lo stesso nome. “E’ solo un rifugiato che si trovava a Khartoum“, ha detto al quotidiano svedese Aftonbladet.

Intanto, non sono tardate ad arrivare le prime parole della Procura di Palermo a commento delle indiscrezioni che parlano di scambio di persona. “Stiamo svolgendo gli opportuni accertamenti. Al momento tutto quello che possiamo dire – afferma il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi – è che la segnalazione del ricercato, il suo arresto, la consegna e l’estradizione in Italia ci sono stati comunicati in via ufficiale dalla National Crime Agency inglese e dalle autorità sudanesi tramite l’Interpol“.