Calcio

Milan, Berlusconi: “Dopo 30 anni pronto a passare la mano”. “Lascio a chi può rendere il club protagonista nel mondo”

"E' un anno che cerco una continuazione della mia presidenza. Una sola famiglia non può sostenere le spese per restare protagonisti in Europa" ha detto il numero uno di Forza Italia alla trasmissione Virus. "Ma lascerò solo a chi può renderlo protagonista" ha aggiunto ai microfoni di Tele Radio Più

“Pronto a vendere? Certamente sì, è un anno che cerco una continuazione della mia presidenza al Milan. Tutto il mondo subisce l’arrivo dei soldi del petrolio, tutto è cambiato. Una sola famiglia non può sostenere le spese per restare protagonisti in Europa. Dopo 30 anni e tutti i successi che abbiamo avuto, credo che la decisione che debba ancora prendere è trovare un successore a Berlusconi che sia un successore che funzioni per il Milan, e sbaglierei se non fosse adeguato”. Queste le parole di Silvio Berlusconi, presidente del Milan, ospite degli studi di Virus a proposito della possibile cessione del club ad investitori cinesi. Il numero uno dei rossoneri questa mattina ha aggiunto ai microfoni di Tele Radio Più: “Ritengo che dopo 30 anni sia arrivato il momento di passare la mano. Ma voglio lasciare il Milan a chi sia capace di renderlo protagonista in Italia e nel mondo”.

E’ la prima volta che l’ex presidente del Consiglio e leader di Forza Italia si esprime in maniera così decisa sul futuro della società rossonera. Negli ultimi mesi sono stati numerosi i tentativi di cessione di una quota rilevante del club, su tutti l’offerta arrivata da Bee Taechaubol di 480 milioni per il 48% delle quote societarie. Il gruppo di investitori cinesi, di cui però il patron del Milan non ha rivelato le generalità, “ci è apparso un gruppo solido – ha detto Berlusconi – Quello che cerchiamo di ottenere da loro è la garanzia che investano nel Milan ogni anno. Ad una squadra che deve prendere i top player necessari per vincere servono dai 100 ai 200 milioni all’anno. Loro hanno un grande mercato, dove possono commercializzare il brand del Milan, che ha un grande valore”.