Cronaca

Natale Giunta, raid nel locale dello chef della “Prova del cuoco”: urinano sulle sue torte

Lo chef vive sotto scorta dal 2012, quando denunciò ripetuti tentativi di estorsione. La sua segnalazione servì per portare i suoi estorsori a condanna definitiva. "C'è la crisi, duemila euro non ce li ho”, aveva risposto ai malviventi che gli chiedevano il pizzo

Entrano in cinque in un locale, un ristorante in zona Castello di mare, a Palermo. Iniziano a tirare i dolci del bancone contro il furgoncino aziendale. Non soddisfatti, aprono i frigoriferi e tirano fuori le torte preparate dallo chef Natale Giunta, che del ristorante è il titolare. Ci urinano sopra. Ma le telecamere di sorveglianza riprendono tutto e le immagini dei cinque, nell’atto di orinare sulle torte, finiscono sulla pagina Facebook del proprietario, che li ha denunciati il giorno seguente, sabato 14 maggio. “Che gente indegna che esiste”, scrive sul social network annunciando l’intenzione di sporgere denuncia.

Volto noto del piccolo schermo grazie alle sue comparsate nel programma di RaiUno La prova del cuoco, con Antonella Clerici, Giunta vive sotto scorta da quando denunciò ripetuti tentativi di estorsione nel 2012. La sua segnalazione servì per portare effettivamente i suoi estorsori a condanna definitiva. “C’è la crisi, duemila euro non ce li ho”, aveva risposto lo chef ai suoi estorsori, ritenuti organici alla famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, di Palermo.

Ma non si tratta dell’ultima intimidazione ai suoi danni. Nella notte fra il 16 e il 17 maggio, infatti, hanno provato a introdursi ancora nel suo locale, cercando di scardinare la porta secondaria del suo ristorante. Non ci sono riusciti perché l’allarme li ha messi in fuga.

Nel 2012, in quattro si erano presentati alla porta della sua ditta di ristorazione e catering, in Sicilia. Lo accusavano di non essersi “messo a posto” e chiedevano di versare 2000 euro a Pasqua e Natale per il sostentamento delle famiglie dei detenuti. Giunta prese tempo, ma seguirono minacce e intimidazioni. Una tanica di benzina gli fu lasciata all’esterno del ristorante. Lo chef denunciò tutto e i responsabili furono poi arrestati e condannati in primo grado e in Appello. Come riportato dal Corriere del Mezzogiorno, la Cassazione, nel gennaio scorso, ha dichiarato inammissibile il ricorso degli imputati, rendendo le condanne definitive.