Cronaca

Roma, incendio all’ospedale San Camillo nella notte. Paziente in corsia muore carbonizzato

Secondo un testimone le fiamme sono divampate da sotto il letto del degente, un moldavo di 64 anni a cui era stata amputata una gamba. Sconosciute le cause del rogo. Storace polemizza: “Zingaretti riferisca in Aula”. Lorenzin invia gli ispettori

Non solo in sala parto, negli ospedali italiani si muore anche in corsia. Dopo il caso, ancora tutto da chiarire, del decesso di Claudia Bordoni, morta tre giorni fa alla Mangiagalli di Milano, nella notte un incendio ha ucciso un paziente dell’ospedale San Camillo di Roma.

A quanto si apprende dalle prime testimonianze, le fiamme sono divampate dal letto di un ricoverato nel reparto di Medicina del nosocomio capitolino. L’uomo, un cittadino moldavo di 64 anni, è stato trovato carbonizzato a letto. Nonostante non si sia trovata ancora la cartella clinica, la vittima aveva un piede amputato. A dare l’allarme il suo compagno di stanza che è riuscito a scappare e mettersi in salvo. Immediatamente sono intervenute un’infermiera e alcune guardie giurate, ma senza riuscire a mettere in salvo il degente perché bloccato a letto a causa dell’amputazione all’arto inferiore.

Ancora da verificare le cause dell’incendio. Nel frattempo, i primi due piani dell’ala Maroncelli, dove sono divampate le fiamme, sono stati chiusi in via precauzionale. Secondo i primi accertamenti, nella stanza dove si è sviluppato l’incendio non erano presenti macchinari medicali. La direzione dell’ospedale fa sapere in una nota che “il letto dove si trovava il malato deceduto, era di tipo manuale, e come di norma con materasso ignifugo e il padiglione, come attestato dalla certificazione antincendio, era provvisto di sistemi di protezione, estintori, impianto di rilevazione fumi, compartimentazione anti fuoco, che hanno impedito il propagarsi del fumo e delle fiamme”.

Se era tutto veramente in regola lo stabiliranno, oltre all’autorità giudiziaria, gli ispettori inviati dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin per fare luce sull’accaduto.

Nonostante non sia ancora chiara la dinamica dei fatti, l’ex governatore del Lazio e candidato sindaco a Roma Francesco Storace coglie l’occasione per polemizzare con il presidente regionale Nicola Zingaretti che “deve metterci la faccia per spiegare come un fatto del genere sia stato possibile”.

L’esponente de La Destra annuncia un’interrogazione urgente in consiglio per dire basta alle “autoassoluzioni di una sanità che sta precipitando sempre di più. È da tempo che avvisiamo Zingaretti sui guai degli ospedali romani e segnatamente di una struttura dove si muore addirittura carbonizzati”