Politica

Patto del Nazareno, incontro Pd-Ala sugli impegni parlamentari. E nel gruppo di Verdini arriva un altro cosentiniano

I senatori verdiniani diventano 20 con il passaggio di Milo dalla formazione di Fitto e diventano "insidiosi" perché neutralizzano l'opposizione interna ai democratici. E infatti la minoranza è in rivolta per la riunione di Montecitorio. Speranza: "Una follia"

Non sarà un nuovo patto del Nazareno perché di sicuro l’incontro non si farà al largo del Nazareno. La riunione tra il Pd e Ala, il gruppo dei verdiniani, avverrà probabilmente a Montecitorio. Nello studio di Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera, arriverà il collega del Senato Luigi Zanda e i due capigruppo di Ala, Ignazio Abrignani e Lucio Barani. All’ordine del giorno l’agenda dei prossimi appuntamenti parlamentari. In sostanza Ala chiede pari dignità in maggioranza. L’Alleanza liberal-popolare per le autonomie non è ufficialmente in maggioranza, ma su alcune riforme del governo Renzi il gruppo al Senato è stato di aiuto (e a volte decisivo). E ora, con 20 componenti, diventa il terzo gruppo parlamentare di maggioranza al Senato, dopo Pd e Area Popolare. Al gruppo di Palazzo Madama si sta infatti aggiungendo Antonio Milo, ex lombardiano (nel senso di Raffaele Lombardo) e ex Responsabile nella scorsa legislatura, eletto con il Pdl e finora fittiano in questo mandato parlamentare. Quello che più conta, però, è che è ritenuto cosentiniano doc: nel gruppo Ala, d’altra parte, ritroverà altri senatori (come Vincenzo D’Anna e Ciro Falanga) nati sotto la stella dell’ex sottosegretario Nicola Cosentino, attualmente in carcere perché accusato di concorso esterno alla camorra.

Così, dopo le polemiche per l’inchiesta di camorra che ha coinvolto il presidente campano del Pd Graziano, l’incontro tra i vertici dei gruppi parlamentari del Partito democratico e dei verdiniani ha l’effetto di moltiplicare le frizioni interne. Quando infatti la riunione viene confermata dal vicesegretario democratico Lorenzo Guerini e dallo stesso Barani ecco l’agitazione delle correnti di minoranza del Pd. Il più polemico è Roberto Speranza: “E’ una follia inspiegabile” twitta rilanciando la sua intervista all’Huffington Post che per primo ha tirato fuori la storia della riunione. A rimorchio c’è il commento sarcastico dell’ex segretario Pierluigi Bersani: un ingresso formale in maggioranza? “Voglio vedere anche quello” risponde.

Nell’incontro, spiega l’Ansa citando fonti parlamentari di Ala, non dovrebbe essere posta nessuna richiesta di poltrone al governo. La riunione invece potrebbe servire a discutere il merito delle misure e la necessità che si affrontino le questioni prima dell’approdo in Aula dei provvedimenti per evitare che poi emergano distinguo. Tra i renziani replica il senatore Andrea Marcucci: “Tanta letteratura noir come al solito, ma neanche un’oncia di verità – dice – Non ci sarà nessun incontro con Ala al Nazareno, ma un normale incontro di confronto parlamentare. Insomma una tempesta in un bicchier d’acqua”.

“Non commento gli incontri di giornata. Mi interessa la strategia” puntualizza Gianni Cuperlo. “Il gruppo dirigente del Pd incontra chi vuole – dichiara l’ex presidente del partito – Noi abbiamo preso atto da tempo che la maggioranza che sostiene il governo comprende anche quelle forze. Io ho posto un problema diverso, se quella è la prospettiva politica per il dopo. Questo metterebbe seriamente in discussione quello che ci siamo detti e la natura stessa del Pd, nato come colonna portante del centrosinistra. Questa sarebbe materia di confronto serio”. Un accordo politico più ampio “metterebbe seriamente in discussione la natura stessa del Pd, nato come colonna portante del centrosinistra“.

A dare adito all’incertezza sulla natura dell’incontro c’è il pressing del gruppo dei senatori campani di Ala, di presentare una lista in appoggio a Valeria Valente, candidata sindaco Pd a Napoli. Ma il Pd nazionale non ne vuole sentir parlare: “Se vogliono questo – dice Rosato – parlino con Valente”. A tirar le fila dei verdiniani campani sarebbe appunto Milo, che porta a 20 il numero dei senatori di Ala. Numeri che potrebbero neutralizzare sui provvedimenti i bersaniani, che si attestano a quota 24. Per questo Luigi Di Maio, di M5s, ha richiamato l’attenzione del presidente Mattarella su un eventuale mutamento della maggioranza parlamentare con conseguente rinvio del governo alle Camere.

Finora i verdiniani hanno votato molti provvedimenti della maggioranza, ma ora vogliono partecipare agli incontri in cui si valutano insieme gli emendamenti e le leggi da votare. Quando era ancora vivo il Patto del Nazareno e si votava in commissione alla Camera il ddl Renzi-Boschi per Forza Italia agli incontri partecipava Massimo Parisi, verdiniano ora in Ala. Il modello che i verdiniani propongono ora al Pd sembra essere quello.