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Nina Moric sui social: “Quelli che offendono vengono dal Molise”. E la rete si infuria

Le parole della showgirl croata hanno scatenato le critiche di tanti utenti, molisani e non. Ma a poche ora di distanza, Nina ha pubblicato l'errata corrige: "Una delle regioni più tranquille d'Italia"

“Quelli che commentano con insulti irripetibili vivono tutti in Molise. State lontani è un posto bruttissimo“. Con queste parole Nina Moric ha scatenato le ire di molisani e non solo, che sulle sue pagine pubbliche di Facebook e Instagram hanno commentato con toni coloriti il pensiero della modella croata.

Nei post la Moric ha spiegato che durante la sua permamenza in Italia, da 15 anni a questa parte, “per lavoro o per vacanza posso dire di essere stata ovunque, tranne che in Molise, e siccome non mi è mai successo che qualcuno mi urlasse per strada troia, puttana, rifatta, gommone e anche peggio, l’unica spiegazione deve essere questa”.

“Io sono molisano e sono il primo a sbellicarsi sulle pagine sull’inesistenza del Molise (questa, tra l’altro, è la miglior pubblicità che abbia mai avuto la mia Regione) ma questo post francamente non lo trovo ironico, ma semplicemente stupido e gratuito”, le ha risposto un ragazzo. “Vieni a parcheggiare le labbra nel porto Termoli così ci facciamo una bella risata insieme..sei simpatica come il trapano del dentista!”, le ha detto un altro.

Così, dopo averla capita, dopo qualche ora la Moric si è giustificata con un nuovo post su Facebook: “Ma secondo qualcuno questa è una cosa possibile? Cioè secondo voi ero seria? Ce l’avevo con i leoni da tastiera, che insultano dietro ad un Pc, un telefono o un tablet. Mica con una regione descritta anzi spesso come una delle più tranquille d’Italia..”. E ha chiosato: “Gli unici che mi stanno sulle palle sono i bigotti, i finti perbenismi, gli imbecilli e i codardi e so bene anzi benissimo che non hanno né età né razza né regione…Ce ne sono dappertutto. Che poi per quanto è piccolo il Molise, fidatevi che tutti quelli che scrivono insulti, nemmeno possono starci, per ragioni di spazio”.