Mafie

Matteo Messina Denaro, blitz ad Agrigento su rete vicino al latitante: 7 arresti tra fedelissimi boss Sutera

Maxi operazione dei carabinieri del Ros e del comando provinciale nell'ambito di un'indagine su Leo Sutera, noto anche come "il professore". Gli inquirenti hanno documentato la possibile esistenza di un canale di collegamento diretto con il boss. Vertici in campagna per evitare le microspie

Maxi-blitz nell’agrigentino, dove i carabinieri del Ros e del comando provinciale hanno arrestato sette persone nell’ambito di un’indagine su Leo Sutera (in carcere dal 2012) noto anche come “il professore”, considerato il principale esponente del mandamento mafioso di Sambuca di Sicilia, ritenuto fra il 2010 e 2012, il boss della provincia di Agrigento. L’inchiesta denominata “Triokola“, partita cinque anni fa, ha permesso di documentare come gli indagati si avvalessero del consueto metodo dei “pizzini” e che si incontravano nelle campagne per evitare microspie, evidenziando, e questo è l’elemento più significativo, la possibile esistenza di un canale di collegamento diretto tra il Sutera e il super latitante Matteo Messina Denaro.

Si tratta del secondo blitz in Sicilia in pochi giorni nell’ambito delle ricerche su Denaro. Il 30 marzo, infatti, erano state arrestate cinque persone a Taranto, con l’accusa di essere fiancheggiatori del boss. I 7 arrestati per associazione mafiosa sono: Giuseppe Genova, “Salvatore”, 51 anni, ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Burgio; Andrea La Puma, 69 anni, ritenuto uomo di fiducia di Leo Sutera, ed il figlio Salvatore di 40 anni; Gaspare Ciaccio di 32 anni, Vincenzo Buscemi di 64 anni e Luigi Alberto La Sala di 32 anni. Ordinanza di custodia cautelare in carcere notificata anche a Massimo Tarantino, 45 anni, già detenuto per un altro reato. L’indagine è coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dai sostituti Rita Fulantelli, Emanuele Ravaglioli e Claudio Camilleri, ha permesso d’accertare, sulla base del livello delle persone coinvolte e per le modalità di svolgimento degli incontri, che quei vertici fossero funzionali alla pianificazione di comuni strategie criminali di portata extra provinciale.

Leo Sutera – arrestato nel giugno del 2012 e condannato a 4 anni di reclusione per associazione mafiosa – si avvaleva di un collaudato e fedele circuito di fedelissimi incaricato di procedere ai sopralluoghi nell’area scelta per gli incontri, costituire una cintura di sicurezza della zona e prelevare i partecipanti da portare al cospetto del capo mafia.

I carabinieri hanno inoltre filmato gli incontri di Sutera con Giuseppe Genova, Cosimo Michele Sciarabba, uomo d’onore della famiglia di Misilmeri (Palermo), figlio di Salvatore (già reggente della famiglia di Misilmeri e del mandamento di Belmonte Mezzagno-Misilmeri dopo l’arresto del capo mandamento Benedetto Spera) e con Gaetano Maranzano uomo d’onore della famiglia di Palermo-Cruillas. Sia Sciarabba che Maranzano sono stati arrestati nel giugno del 2013 perché ritenuti esponenti di spicco dei loro rispettivi mandamenti mafiosi, tanto da essere presenti anche alla riunione dei capi mandamento di Palermo il 7 febbraio del 2011 all’interno del ristorante Villa Pensabene.