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Montecitorio, riapre la Sala della Lupa: quattro anni di lavori,1 milione di spesa

Luogo prestigioso legato a doppio filo con la storia del nostro Paese. Dove andò in scena la secessione dell'Avantino dei deputati dell'opposizione antifascista. E dove sono conservati i verbali del referendum istituzionale e la copia originale della Costituzione. Chiusa per il crollo di una parte del soffitto. Dopo lo la presentazione del rapporto 2011 dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni. Evento previsto per i festeggiamenti del 2 giugno

Montecitorio in fermento. Presto riaprirà i battenti la Sala della Lupa a Montecitorio, dopo il crollo, quattro anni fa, di una parte dell’affresco della volta. La data è ancora da definire ma si lavora per restituire a cittadini e deputati la sala dove nacque la Repubblica proprio nella settimana dei festeggiamenti per il 2 giugno.

La data è ancora da definire, ma quel che è certo è che dopo quattro anni la Sala della Lupa a Montecitorio riaprirà i battenti nella settimana delle celebrazioni per la nascita della Repubblica, a cavallo del 2 giugno. Né poteva essere altrimenti, dal momento che si parla di un luogo legato a doppio filo con la storia repubblicana del nostro Paese. Perché è proprio nella Sala della Lupa che il 10 giugno del 1946 i giudici della Cassazione sancirono l’addio alla monarchia, dopo 85 anni di dominio della Casa Reale.

La sala, in cui sono conservati i verbali del referendum istituzionale e la copia originale della Costituzione, è chiusa dalla notte tra il 10 e l’11 luglio del 2012, quando crollò una porzione dell’affresco che decora il soffitto; un blocco di oltre un metro quadro e più di un centimetro e mezzo di spessore. Solo poche ore prima il salone, che custodisce la scultura della Lupa Capitolina, aveva ospitato, ironia della sorte, la presentazione del rapporto 2011 dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni, alla presenza dell’allora presidente della Camera, Gianfranco Fini, del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, e del commissario straordinario dell’Inail, Massimo De Felice.

L’intervento che ha consentito di mettere in sicurezza la Sala minacciata da cedimenti strutturali del soffitto ha richiesto quasi quattro anni di lavoro e una spesa di poco meno di un milione di euro per ripristinarne la funzionalità, restaurare il dipinto, gli stucchi e gli intonaci. L’opera di recupero è stata affidata al Provveditorato alle Opere pubbliche del ministero delle Infrastrutture e i costi sostenuti, insieme alle aziende coinvolte, sono stati rigorosamente messi online e sono consultabili sul sito del Mit. Molto più leggeri invece i costi a carico della Camera che ha sostenuto una spesa di circa 60 mila euro per il ripristino dell’impianto elettrico.

La storia legata alla Sala della Lupa, d’altra parte, non si esaurisce con la nascita della Repubblica: sotto l’affresco da poco restaurato, l’’Allegoria di Roma’, andò in scena, 22 anni prima, la clamorosa protesta di un gruppo di deputati dell’opposizione al regime fascista contro l’assassinio del leader socialista Giacomo Matteotti, ricordata come la secessione dell’Aventino. Un pezzo di storia importante per la futura repubblica italiana, come quello dell’incontro di Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, immortalato nel dipinto di Ignazio Perricci, con cui nel 1884 si volle celebrare la consacrazione di Roma capitale.