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Obama a Cuba, stampa internazionale lasciata allo sbaraglio: 120 dollari per accedere alla sala stampa

Circa duemila giornalisti che hanno dovuto darsi da fare per superare il muro di gomma eretto dal personale della sala stampa. Il cui accesso però è stato a quanto pare consentito solo a pagamento

Con i riflettori del mondo puntati addosso per l’arrivo del presidente Usa Barack Obama in terra di Cuba L’Avana non è stata in grado di gestire i rappresentanti della stampa internazionale. Gli inviati, secondo quanto riferisce l’Ansa, sono stati lasciati allo sbaraglio: circa duemila giornalisti che hanno dovuto darsi da fare per superare il muro di gomma eretto dal personale della sala stampa. Il cui accesso però è costato a ognuno di loro circa 120 dollari.

Tutto questo in cambio di un’assenza totale di informazioni e nella maggior parte dei casi solo uno scuotere di testa da parte dei cubani, tra le altre cose anche poco a loro agio con le lingue diverse dallo spagnolo. A molti giornalisti, inoltre, è sembrata una provocazione anche il posto scelto per allestire la sala stampa, l’Hotel Habana Libre, ex Hilton, un mostro di cemento di 25 piani e considerato uno dei più grandi alberghi di Cuba ma confiscato da Fidel Castro durante la rivoluzione cubana. Situato in centro città, nel quartiere Vedado, l’albergo, infatti, è stato per tre mesi, dall’8 gennaio del 1959, il quartier generale del Lider Maximo, e il suo alloggio personale è stata la suite 2324.

Di fatto, quindi, l’accesso all’albergo da parte della sicurezza americana è stato off limits e tutti i controlli sui giornalisti sono stati affidati ai servizi segreti cubani. Per la stampa la cosa si è tradotta in ore e ore di attesa prima di avere il via libera per accedere alle attività previste per il presidente Obama.