Politica

Luca Varani, Giovanardi (Gal): “L’omicidio? Nato nel mondo gay. Ma io difendo gli omosessuali normali”

Siamo un Paese che sulle serate eleganti di Arcore ci ha costruito processi e ha fatto cadere governi. E invece non bisogna dire nulla su queste manifestazioni estreme fatte e ripetute da quel mondo lì, cioè dai gay. Questo è il mondo che è emerso con i delitti di Varani e della professoressa Rosboch: quello degli incontri gay a base di cocaina“. Sono le parole del senatore di Gal Carlo Giovanardi, che, durante La Zanzara (Radio24), si rende protagonista di un rovente confronto coi conduttori, Giuseppe Cruciani e David Parenzo. Il perno della discussione è l’omicidio del Collatino, dal quale il parlamentare prende spunto per ribadire le sue note tesi: “Io ho sempre difeso i gay normali, cioè quelle persone civili, educate, che fanno una vita in comune. E non mi riferisco certamente a quelli che vanno a comprare i bambini all’estero. I gay che fanno le ammucchiate? Sono come gli etero che fanno le stesse cose, però vedo che solo gli etero vanno sotto processo. E nel caso in cui ci sia il sospetto che in una serata elegante ci sia anche una che aveva 17 anni e 11 mesi (Ruby Rubacuori, ndr), si fanno processi su processi“. E aggiunge: “L’omicidio di Roma è un caso limite nell’ambito del mondo gay. Ma se uno compra la rivista Babilonia, sa che c’è una parte del mondo gay con usi e costumi di un certo tipo, come la coprofagia o fare sesso confrontandosi con gli escrementi. Andate per esempio sul sito del Cassero (sede bolognese dell’Arcigay, ndr) e leggerete tutte queste cose. Da mesi mi stanno facendo una testa così sulla famiglia tradizionale, sul fatto che lì ci siano la violenza e l’abbruttimento. Ormai la famiglia del Mulino Bianco è diventato uno stereotipo”. Poi cita lo psichiatra francese Jacques Lacan (“In questo delitto io ho visto nevrosi, psicosi e follia”) e pronuncia la sua invettiva contro Nichi Vendola: “Secondo la legge italiana è un criminale, e non solo secondo me, secondo le donne e secondo tutti coloro che è una infamia ricorrere all’utero in affitto. Quel bambino è nato da un reato”. E, per avvalorare la sua posizione, il senatore menziona Gramsci: “Questi che con la merce e coi soldi pensano di comprarsi il mondo. Questi sporcaccioni”