Cronaca

Ilaria Boemi, altri due arresti per la sedicenne messinese morta dopo aver assunto droga

La ragazza venne trovata priva di vita su una spiaggia il 10 agosto dello scorso anno. Le indagini hanno ricostruito i contorni dell'episodio. A dicembre l'arresto di tre ragazze, due minorenni. Ora sono finiti in carcere uno spacciatore e un 40enne ritenuto responsabile di violenza sessuale

Due persone sono state arrestate nell’ambito delle indagini sulla morte di Ilaria Boemi, la sedicenne morta lo scorso 10 agosto a Messina dopo aver ingerito una dose di Mdma. Si tratta di un uomo di 31 anni e uno di 40, entrambi legati alla morte della ragazza: secondo la ricostruzione degli investigatori a vendere la droga a Ilaria sarebbe stato il trentunenne messinese, noto spacciatore, mentre l’altro è ritenuto responsabile di violenza sessuale e cessione di sostanze stupefacenti a minori: l’uomo avrebbe costretto alcune amiche di Ilaria a rapporti non consenzienti dopo aver fatto assumere loro sostanze stupefacenti.

Le indagini, che vanno avanti dalla sera della morte della sedicenne, negli ultimi mesi hanno ricostruito le dinamiche e i contorni dell’episodio, scoprendo un giro di cessione di stupefacenti. A dicembre dello scorso anno tre ragazze sono state arrestate, due minorenni e una maggiorenne, coinvolte nel giro che ha portato la droga nelle mani di Ilaria. Secondo la ricostruzione degli agenti, Ilaria aveva passato la serata precedente la morte insieme a una delle minorenni arrestate, che ha assistito all’invio del messaggio da parte della sedicenne per acquistare la “Maddy” (Mdma). Il giorno dopo Ilaria ha ritirato la droga nel villaggio di S. Agata: insieme con una sedicenne e un uomo di 39 anni l’hanno poi sbriciolata e sciolta in alcune birre. E’ in quel momento che Ilaria si sente male e per riprendersi cammina con i due fino alla spiaggia del “Ringo”. Qui il trentanovenne prova ad avere dei rapporti sessuali con entrambe le ragazze, per poi rivolgere le sue attenzione a un’altra giovane, con la quale inizia a scambiare effusioni mentre Ilaria è in preda alle convulsioni.

Quando i due si sono accorti dello stato della ragazza si sono allontanati senza avvisare il 118. Prima di scappare l’uomo ha gettato il cellulare di Ilaria in mare in modo da eliminare possibili indizi di un collegamento con la vittima. E’ stato un vigilantes ad accorgersi della presenza della ragazza e a chiamare i soccorsi. Ilaria però era già morta.