Cronaca

Viterbo, insultava alunno e incitava i compagni a picchiarlo e deriderlo. Insegnante sospesa dal giudice

A denunciarla gli stessi ragazzi, turbati dall'atteggiamento duro e spietato della docente: gli studenti ne hanno prima parlato con i genitori e poi con gli altri professori durante una lezione sul bullismo organizzata dalla scuola

Insultava e derideva un suo alunno con un lieve deficit cognitivo e poi incitava il resto della classe a picchiarlo con un righello, costringendolo a restare fermo sulla sedia mentre i compagni lo prendevano in giro. È successo a Bagnoreggio, in provincia di Viterbo, dove una professoressa di italiano di una scuola media è stata sospesa dall’insegnamento.

A denunciarla gli stessi alunni, turbati dall’atteggiamento duro e spietato dell’insegnante: gli studenti ne hanno prima parlato con i genitori e poi con gli altri docenti durante una lezione sul bullismo organizzata dalla scuola. Nel corso della spiegazione sui comportamenti che rientrano nella sfera del bullismo, i ragazzi hanno infatti notato la corrispondenza tra l’atteggiamento dell’insegnante e le condotte descritte nel corso della lezione.

“È sconcertante e fa rabbrividire” ha commentato il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Daniele Leodori, in un comunicato. “I genitori affidano i loro figli agli insegnanti perché li formino e contribuiscano a farli diventare gli uomini e le donne di domani, non certo per vederli maltrattati da chi dovrebbe sostenerli e proteggerli, soprattutto se i ragazzi in questione versano in una condizione di difficoltà”. L’invito della docente agli altri alunni è “altrettanto inqualificabile e deplorevole” ha continuato Leodori, soprattutto perché riguarda “quegli atti di bullismo che dovrebbero essere contrastati fermamente proprio partendo dall’intervento dei docenti”.

Nel provvedimento di sospensione il giudice per le indagini preliminari sottolinea come il ragazzino venisse “emarginato”, “deriso” e “umiliato” davanti alla classe. La squadra Mobile di Viterbo avvierà adesso accertamenti per verificare se qualcuno fosse a conoscenza delle abitudini violente dell’insegnante e abbia taciuto.