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E-commerce, il Fatto socio di Foodscovery. Monteverdi: “Diversificare per rafforzare i contenuti editoriali”

“L’entrata nell’e-commerce legato all’enogastronomia con l’acquisizione di una parte delle quote in Foodscovery de il Fatto Quotidiano risponde ad un piano industriale specifico di rafforzamento che guarda al futuro e che nelle società editoriali di oggi deve obbligatoriamente puntare alla diversificazione”. Cinzia Monteverdi, amministratore delegato della società editoriale Il Fatto, spiega – in un’affollata conferenza stampa a Roma – quale sarà il ruolo della nostra azienda nel portale (www.foodscovery.com) che permette ai piccoli produttori italiani di vendere i loro prodotti locali. Una scelta nata dalla volontà di sostenere il made in Italy di alta qualità garantendo allo stesso tempo ricavi destinati a rafforzare l’informazione indipendente del Fatto. “Foodscovery rappresenta un progetto di e-commerce nel food – prosegue la manager – al quale si affiancherà anche un progetto di contenuti editoriali collegati. E abbiamo puntato su un portale che ha come centro i produttori locali, artigianali, indipendenti e d’eccellenza”. Le cifre? “La nostra società ha investito attualmente 250.000 euro, acquisendo una quota di circa il 7 %, con la facoltà – continua Monteverdi – di salire fino al 12% in relazione al raggiungimento di target concordati e fino al 20% con un accordo di media for equity”. La piattaforma è nata a fine del 2014 dall’idea di due ragazzi pugliesi, Fabio Di Gioia e Mario Sorbo. “Il volume d’affari legato all’e-commerce dei prodotti enogastronomici, stando al dato del 2014, è di 280 milioni di euro e gli utenti sono passati da 950 mila del 2014 – dichiara Di Gioia – ai 4 milioni circa del 2015 che comprano in questo settore. Noi contiamo su 180 produttori locali dopo una selezione di oltre mille richieste e – continua l’imprenditore – siamo passati da un centinaio di ordini al mese a oltre 1800 al mese”. “Questa operazione – afferma Layla Pavone, Amministratore delegato di Digital Magics per l’Industry Innovation – che ci ha visto coinvolti nel ruolo di ‘registi‘, è un concreto esempio di come le aziende italiane possano innovare per crescere attraverso il contributo delle start-up. Abbiamo investito in questa impresa dopo una selezione attentissima, cercando di coniugare i valori de Il Fatto con quelli di una giovane azienda digitale con finalità ambiziose”.