Politica

Elezioni Roma, Dario Fo favorevole alle multe M5s ai dissidenti: “Atto di difesa contro i tradimenti”

Il premio Nobel appoggia la decisione di comminare una sanzione di 150mila euro ai consiglieri romani non in linea con il Movimento. "E' un deterrente che serve per evitare di essere mazziato, bastonato e cornuto ogni volta"

“E’ un atto di difesa contro i tradimenti di disonesti e infedeli, un deterrente del Movimento che evita di essere bastonato e cornuto ogni volta. E poi basta essere linciati: c’è qualcuno che vuole mettere in caciara ogni mossa dei 5 stelle, come quando si fa cagnara per isolare la volpe o il cinghiale durante la caccia”. Il premio Nobel Dario Fo difende a spada tratta il provvedimento deciso dal M5s nei confronti dei consiglieri dissidenti a Roma, che prevede una multa da 150mila euro per chi si mette contro la linea ufficiale del Movimento.

“Evidentemente è un atto di difesa – ha proseguito Fo – una specie di gioco di comando verso eventuali disonesti che si affacciano ai 5 Stelle per poter avere un veicolo sul quale montare e, al momento buono, andarsene via, tenendosi però tutto il denaro guadagnato ogni mese, per poi cambiare e vestire i panni di un altro partito o movimento che magari, invece, difende pure il diritto di tenersi in tasca quei soldi”.

La decisione del Movimento fondato da Casaleggio e Grillo ha scatenato la polemica politica. In particolare, il Pd ha chiesto di accelerare sul ddl che vuole riformare il sistema dei partiti e garantirne la democrazia interna. Ma Fo, al contrario, condivide la decisione di multare chi decide di cambiare casacca. “Parliamoci chiaro – ha aggiunto – negli ultimi tempi sono molti i personaggi in cerca di visibilità e che saltano da una parte all’altra. Infliggere una multa è un deterrente messo in campo che serve al Movimento per evitare di essere mazziato, bastonato e cornuto ogni volta”. Perché, secondo il premio Nobel, “ci sono troppe persone che giocano basso e sfruttano il Movimento finché gli fa comodo, firmando un contratto che gli mette in tasca dei quattrini, facendosi poi trainare da altri e andandosene nella cosiddetta ‘zona dei maiali'”.