Attualità

Benoit Violier, il grande chef suicida vittima di una truffa sul vino

Nelle indiscrezioni raccolte dal sito Bilan è scritto che il famoso cuoco sarebbe rimasto vittima di uno schema finanziario in cui centinaia di bottiglie di vino di rarissimo pregio venivano vendute ai ristoranti tra i 14 e i 27mila euro a collo senza essere mai state consegnate

Benoit Violier, il “miglior cuoco del mondo”, suicidatosi nella sua casa svizzera il 31 gennaio 2015 risulta essere stato vittima di una grande truffa che riguarda la compravendita di prestigiose e costosissime bottiglie di vino francese. Secondo il sito web svizzero, Bilan, questa complessa operazione avrebbe messo in gravi difficoltà finanziarie il 44enne chef del Restaurant de l’Hotel de Ville a Crissier, vicino Losanna, in Svizzera.

Nelle indiscrezioni raccolte da Bilan è scritto che il famoso cuoco sarebbe rimasto vittima di uno schema finanziario in cui centinaia di bottiglie di vino di rarissimo pregio venivano vendute ai ristoranti tra i 14 e i 27mila euro a collo senza essere mai state consegnate. La rivista finanziaria svizzera sostiene che la truffa in cui è caduto Violier sia datata 2015 e che sia stata presumibilmente orchestrata, probabilmente a titolo personale, da un broker dalla Private Finance Partners. Quest’ultima è una società commerciale di intermediazione finanziaria con sede a Sion sempre in Svizzera che ha trattato anche la vendita di preziose materie prime nel campo dell’alimentazione tra cui vini rarissimi. Società fallita guarda caso il 30 novembre 2015.

Il rapporto segnala come un rappresentante della società in questione abbia venduto vini estremamente costosi per centinaia di migliaia di euro addirittura tre o quattro volte le stesse bottiglie a differenti acquirenti, apparentemente ignari dell’inganno. Il Restaurant de l’Hotel de Ville a Crissier avrebbe subito perdite a causa della truffa per una cifra che oscilla tra i 750mila euro e un milione e 650mila euro. L’inganno finanziario sembra aver coinvolto diversi blasonati ristoranti e i loro relativi proprietari.

Bilan elenca diversi nomi di alto lignaggio tra gli chef svizzeri, fra cui Fredy Girardet e Philippe Rochat. Entrambi nel passato sono stati maestri e hanno preceduto Violier nella gestione del Restaurant de l’Hotel de Ville di Crissier. Girardet, la cui perdita nella truffa risulta di oltre due milioni di euro, è stato contattato telefonicamente dal magazine svizzero e ha smentito categoricamente le cifre perse e il suo coinvolgimento nell’affare finito malissimo. Rochat, che sempre secondo Bilan avrebbe perso 650mila euro nella truffa, è morto mentre andava in bicicletta la scorsa estate. Tra gli chef coinvolti nella truffa risulta anche Dominque Fornage, ex titolare del prestigioso Chateau de Villa, di Sierre sempre in Svizzera: avrebbe perso oltre 180mila euro. Un testimone che è voluto rimanere anonimo, ha raccontato come il broker responsabile della truffa fosse nel giro dei grandi chef da diversi anni, acquisendo così autorevolezza e fiducia, e come nel maggio 2015 dopo diverse degustazioni abbia investito cifre altissime, prestate dagli chef in questione, nell’acquisto presso un’asta a Ginevra di uno stock di bottiglie del Domaine Henri Jayer di Borgogna, la cui versione Grand Cru risulta il vino più caro al mondo con un prezzo di oltre 230mila euro a bottiglia.

Violier è stato sepolto a Montils, una città nella regione della Charente-Maritime, in Francia, dove è nato e dove vivono la madre e uno dei suoi sei fratelli. Al funerale svoltosi a Losanna, in Svizzera, hanno partecipato oltre 1500 persone.