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Vitalizio ai condannati, l’ex deputato Dc Pellizzari riottiene il suo dopo riabilitazione

L'ex parlamentare, condannato nel 1996 a otto anni per bancarotta fraudolenta, aveva perso l'indennità dopo l'approvazione delle nuove regole di Camera e Senato a luglio scorso e dopo una sospensione di 6 mesi riavrà la pensione con gli arretrati. Il Tribunale di sorveglianza della Corte d'appello di Venezia ha accolto la sua richiesta di riabilitazione, misura scontata che raramente viene respinta

Condannato in via definitiva, ma riabilitato: dopo solo sei mesi di sospensione riavrà il vitalizio. L’ex deputato della Democrazia cristiana Gianmario Pellizzari riprenderà la sua indennità di 5mila e 481 euro al mese, più gli arretrati dal 31 agosto a oggi. Lo ha deciso l’Ufficio di presidenza della Camera con il voto contrario del Movimento 5 stelle e due astensioni dopo che il Tribunale di sorveglianza della Corte d’Appello di Venezia ha accolto l’istanza di riabilitazione.

Solo a luglio scorso le nuove regole di Camera e Senato avevano stabilito la revoca del vitalizio per gli ex parlamentari condannati per reati di mafia, terrorismo e contro la Pubblica amministrazione con pene superiori a 2 anni di reclusione. Ma il provvedimento era stato approvato zoppo: all’ultimo minuto era stata inserita la possibilità di essere riabilitati. La riabilitazione è una misura scontata che viene data a chiunque non commetta più reati per un certo periodo di tempo. Così è stato per Pellizzari, primo caso a beneficiare di una sorta di sanatoria: dopo la revoca di luglio, ha presentato, il 31 agosto 2015, un’istanza di riabilitazione che è stata accolta. L’ex deputato era stato condannato nel 1996 a otto anni per bancarotta fraudolenta: era stato infatti ritenuto colpevole del fallimento di una società farmaceutica.

“Lo avevamo detto sin dal principio, ora i fatti ci hanno dato ragione”, ha commentato il deputato Riccardo Fraccaro del Movimento 5 stelle, “la pseudo-riforma Pd dei vitalizi agli ex parlamentari condannati è una beffa ai danni dei cittadini. I partiti non hanno cancellato gli assegni d’oro concessi agli onorevoli pregiudicati, hanno solo sospeso in via temporanea l’assegno a 10 ex onorevoli pregiudicati su oltre 1500. E adesso uno di loro ha riottenuto il vitalizio più gli arretrati. Non dimentichiamo poi che la riabilitazione è una misura che, va sottolineato, ha effetti civili ma non cancella affatto la condanna”.