Cronaca

Sgarbi, il critico d’arte: “Capolavori rubati a casa mia? Ero solo il custode. Inquirenti seguano pista di E-bay”

“Non è chiaro, non c’è segno di scasso, ma ho pensato al furto perché nel maggio 2014 due medaglie regalatemi dallo scultore Tommasi sono sparite dalla mia auto e sono state messe su E-bay qualche giorno dopo”. Racconta il critico d’arte Vittorio Sgarbi ai microfoni de ilfattoquotidiano.it vittima di un furto ingente nella sua villa a Ro (Ferrara) dove sono state sottratte opere dal valore superiore a 500mila euro. “La nipote dello scultore si è accorta dell’annuncio e ha contattato il venditore di Rovigo, che dista pochi chilometri dalla mia villa, ma lui – dichiara Sgarbi – è sparito subito dopo. Questo episodio mi è stato raccontato adesso, tre giorni fa, questa mia amica aveva sottovalutato l’accaduto, erano medaglie dal valore affettivo non tanto artistico, dunque l’ho segnalato alla polizia, per questo- prosegue – parlo oggi di furto, ho sempre sperato, ottimista come sono, che le opere fossero state spostate o sepolte da qualche parte”. “Il disegno di Giovanni Battista Piazzetta, questo pittore veneziano del ‘700, è un’opera vincolata dallo Stato, i manoscritti e disegni di Felice Giani, Paolo Mino, Benvenuto Cellini, sono testi conosciuti, pubblicati che hanno girato il mondo per delle mostre, più che a me è un furto al patrimonio artistico italiano e – continua – come se avessero rubato delle cose a casa di D’Annunzio, sono appartenenti ad una persona ma in realtà sono patrimonio comune, io sono soltanto il custode, tant’è che la villa dove oggi vive mio padre è una fondazione culturale riconosciuta dallo Stato, non sono delle cosine per cui si può dire tanto chi se ne frega”. L’ex sottosegretario non ha sospetti, l’unica pista da seguire è “rintracciare questo venditore di Rovigo attraverso E-bay per capire se è collegato anche alla scomparsa delle opere nella Villa”. “Persone vicine a me? Non credo, sarebbe un gesto autolesionista, da coglioni, non possono nemmeno rivenderle, il disegno di Piazzetta – conclude – essendo un bene vincolato dallo Stato sarebbe facilmente rintracciabile”