Società

Sesso, la depressione post coitale

In un articolo recentemente pubblicato sul Journal of Sexual Medicine, viene evidenziata e studiata una condizione che si verifica nelle donne dopo il rapporto sessuale definita dagli autori come Disforia postcoitale (Pcd), caratterizzata da pianto, ansia, agitazione, tristezza, un senso malinconia e di depressione, o aggressività.

Per individuare l’incidenza di questa condizione gli autori hanno intervistato 230 studentesse universitarie e hanno riscontrato che nel 46% dei casi le studentesse hanno dichiarato di aver avuto almeno una volta nella vita questo tipo di sensazione post coitale, non riferibile alla relazione o ad altre variabili.

Inoltre, oltre il 5% delle intervistate ha dichiarato di aver avuto sintomi Pcd “un paio di volte” nelle ultime quattro settimane. Studi precedenti avevano già dimostrato che il 10% delle donne sperimenta ciò che è noto come “blues post-sesso” o “disforia post-coitale” in seguito ad un rapporto soddisfacente.

Non abbiamo ad oggi nessuna spiegazione scientifica per questa situazione, alcuni autori parlano delle variazioni ormonali che si verificano durante il rapporto sessuale, ma questo non spiegherebbe in toto il senso di malessere manifestato dalle donne. Gli autori dello studio ipotizzano che il momento del distacco successivo all’intensità emotiva vissuta nel rapporto sessuale precedente possa influire in quelle persone che nelle loro relazioni primarie hanno sviluppato una modalità di attaccamento insicuro o ambivalente. Ma anche su questo non abbiamo prove scientifiche, sono delle ipotesi che vanno ulteriormente indagate. L’unica correlazione positiva è stata individuata con la presenza di una storia di abuso infantile nelle donne che riportano questa condizione.

In ambito clinico non è difficile riscontrare questa sensazione e a volte la ricerca della causa scatenante è nulla, quindi è necessario rivolgere la nostra attenzione altrove e nel frattempo comunicare alla donna che è una condizione possibile, della quale ancora non conosciamo bene i contorni. Questa modalità di approccio ci permette di accogliere la sofferenza legata alla condizione e nello stesso tempo di non patologizzarla, rendendo chiaro anche al partner che non ha a che vedere con la relazione affettiva o l’insoddisfazione sessuale.

Altro aspetto importante che emerge dalla ricerca è che questa situazione è poco studiata e indagata negli uomini. Anche qui dal punto di vista clinico possiamo riportare delle sensazioni di agitazione e ansia post rapporto sessuale che nello stesso modo non hanno collegamenti con la relazione o la soddisfazione intima.

Di certo sono necessari nuovi studi per comprendere al meglio quello che accade in una fase della risposta sessuale maschile e femminile, chiamata risoluzione, a cui è stata dedicata poca attenzione.