Diritti

Ciao Darwin, a Torino casting per persone contro “stranieri” e “diritti gay”. Sul sito della Film Commission. Ed è polemica

Gli annunci per la trasmissione Mediaset di Bonolis sulla pagine web dell'istituto controllato da Comune e Regione. L'assessore Cerutti (Pari opportunità): "Inaccettabile in momenti in cui cresce l'odio". La società di produzione: "Non cerchiamo persone così, nessun intento discriminatorio"

Un provino per cercare omofobi e razzisti. Nei giorni in cui si discute sulle unioni civili e degli insulti dell’allenatore del Napoli Maurizio Sarri al collega dell’Inter Roberto Mancini, arriva da Torino la notizia dei casting, comparse su un sito istituzionale come quello della Film Commission Torino Piemonte, per trovare “persone contrarie all’integrazione degli stranieri in Italia” e “persone contro i diritti delle unioni gay” che possano partecipare al programma “Ciao Darwin” condotto da Paolo Bonolis, su Canale 5 dalla prossima primavera. Stando agli annunci pubblicati su internet, i provini sono avvenuti il 12 gennaio scorso negli studi della Film Commission, fondazione creata dal Comune e dalla Regione.

A lanciare l’allarme è stata l’assessora regionale del Piemonte delegato alle pari opportunità, Monica Cerutti. “Si tratta di un vero e proprio schiaffo al rispetto delle persone e dei diritti di tutti e tutte – ha dichiarato -. È inaccettabile che in un momento come questo, durante il quale l’odio nei confronti del diverso è sempre maggiore, ci siano programmi televisivi che vogliono alimentare xenofobia e omofobia. I media devono assumersi la responsabilità che hanno sulle spalle”.

Chiederà al Consiglio regionale di denunciare questo caso all’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar). La segnalazione le è giunta dal Coordinamento Torino Pride: “Io sono per il confronto sempre e comunque – premette il coordinatore Alessandro Battaglia -, ma quello che per gli autori di ‘Ciao Darwin’ può essere un gioco poi si trasmette nella vita di alcune persone”. In passato, ricorda, aveva guardato la puntata in cui si confrontavano gli eterosessuali contro gli omosessuali: “Quello è un conto, ci può stare, ma un’eventuale puntata con gli omofobi è una scemenza”. Il rischio è che vengano dette battute omofobe: “È indubbio, così sdoganano certe credenze”. Poi si pone una domanda: “Come si selezionano razzisti e omofobi? Cercano qualcuno che nel curriculum abbia scritto di aver menato una coppia gay?”.

Negli uffici romani della Sdl 2005, società di produzione del programma, si stupiscono: “Non è vero, noi non cerchiamo persone così”, spiega Tiziana Orsini, autrice e responsabile dei provini. Ed effettivamente in altri annunci dei casting a Roma, Milano, Napoli e Bari tra le categorie di persone ricercate non compaiono omofobi e razzisti, ma “appartenenti alla comunità Lgbt” e African, Chinese, Bangladeshi, Indian, Romanian and Gipsy People”. Tuttavia sulla pagina Facebook del programma compare un’immagine con una domanda: “Sapresti dire cosa rappresenta il gay pride?”, in linea con la ricerca di “persone contro i diritti delle unioni gay”. Contattiamo Teresa Di Modugno, la cui mail compare negli annunci insieme a quella dei produttori. Lei afferma di essersi solo occupata di trovare la location e aver diffuso una mail arrivata da un’amica nella redazione: “Sono in contatto con loro e mi occupo delle relazioni con la film commission. Conosco la redazione e so per certo che non c’è nessun intento discriminatorio dietro”.

Twitter @AGiambartolomei