Cronaca

Brescia, Vittorio Sgarbi chiama il Viminale per visitare di notte il museo: “Sindaco aveva cellulare spento, era urgentissimo”

Non riuscendo a parlare col primo cittadino di Mazzano, sede dei Musei Mazzucchelli, nella notte tra il 29 e il 30 dicembre il critico ha contattato il ministero degli Interni. Da Roma è partito l'ordine di inviare una pattuglia dei carabinieri a casa del sindaco che non rispondeva al telefono. "Non credo che quella sera avessero di meglio da fare", ha detto l'intellettuale

Voleva visitare i Musei Mazzucchelli di Mazzano (Brescia) di notte e per farseli aprire ha contattato il ministero dell’Interno. Vittorio Sgarbi, a sole due settimane dal malore che lo ha colpito, torna a far parlare di sé. L’episodio risale alla notte tra il 29 e il 30 dicembre quando, non riusciendo a contattare il sindaco di Mazzano Maurizio Franzoni, il critico d’arte ha chiamato la Batteria del Viminale.

“Al ministero sono tutti miei amici, mi hanno chiesto se era urgente e ho risposto loro che era urgentissimo”, ha dichiarato Sgarbi confermando l’accaduto – il compito della Batteria è proprio quello di cercare sindaci e parlamentari che non rispondono al telefono”. Da Roma quindi hanno contattato i carabinieri di Brescia che hanno mandato una pattuglia a casa del primo cittadino del paese lombardo.

“Non credo – ha continuato Sgarbi – che i carabinieri di Mazzano avessero molto di più da fare quella sera che cercare il sindaco del paese con il quale il più grande critico d’arte italiano aveva necessità di parlare”. I due sono poi riusciti a parlarsi e il 31 dicembre Sgarbi ha visitato i Musei Mazzucchelli. “Il sindaco aveva il telefono silenziato e si è scusato per questo, ma è stato contento di incontrarmi perché abbiamo avviato un progetto molto importante per i musei”, ha concluso Sgarbi.